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Brexit e covid non frenano gli italiani: raddoppiati i trasferimenti nel Regno Unito Attualità Italia e Mondo 

Brexit e covid non frenano gli italiani: raddoppiati i trasferimenti nel Regno Unito

Record di trasferimenti degli italiani nel Regno Unito”: lo segnala l’Istat nel suo report anagrafico. “Nel 2019 il flusso di espatri verso il Regno Unito registra il record di 31mila cancellazioni anagrafiche (+49% rispetto al 2018), superando il picco dei 25mila espatri del 2016 (anno d’avvio del processo di risoluzione per l’uscita del Paese dall’Ue, concluso il 31 gennaio 2020). Nel ‘periodo di transizione’ (concluso il 31 dicembre 2020), molti italiani, verosimilmente già presenti” Oltremanica “ma non registrati come abitualmente dimoranti, hanno ufficializzato la loro posizione trasferendo la residenza nel Regno Unito”.

In generale, i paesi dell’Unione europea si confermano le mete privilegiate per gli italiani che emigrano. In base al report dell’Istat, infatti “nel 2019, il secondo posto nella graduatoria dei paesi di destinazione europei è occupato dalla Germania con poco meno di 19mila espatri (+4% rispetto al 2018), il terzo dalla Francia (13mila), seguita da Svizzera (10mila) e Spagna (6mila)”. Nel decennio 2010-2019 questi cinque Paesi hanno accolto complessivamente circa 531mila italiani emigrati. Tra i paesi extra-europei, le principali mete di destinazione sono invece Brasile, Stati Uniti, Australia e Canada (nel complesso 16mila). Tra gli italiani che espatriano – rileva l’Istat – si contano anche i flussi dei cittadini di origine straniera (si tratta di una stima basata sul luogo di nascita, informazione che rappresenta una valida proxi del background migratorio). Sono cittadini nati all’estero che emigrano in un paese terzo o fanno rientro nel luogo di origine, dopo aver trascorso un periodo in Italia e aver acquisito la cittadinanza italiana. Le emigrazioni di questi “nuovi” italiani, nel 2019, ammontano a circa 37mila (30% degli espatri, +5% rispetto al 2018). Di questi, uno su tre è nato in Brasile (circa 12mila), il 9% in Marocco, il 6% in Bangladesh, il 5% in Germania, il 4% nella ex Jugoslavia, il 3,8% in Argentina e il 3% in India e Pakistan. I paesi dell’Unione europea si confermano le mete principali anche degli espatri dei “nuovi” italiani (60% dei flussi degli italiani nati all’estero). In particolare, con riferimento al collettivo dei connazionali diretti nei paesi dell’Ue, si osserva che il 17% è nato in Brasile, il 14% in Marocco, il 9% nel Bangladesh. Ancora più in dettaglio, i cittadini italiani di origine africana emigrano per lopiù in Francia (56%), quelli nati in Asia nella stragrande maggioranza si dirigono verso il Regno Unito (92%) così come fanno, ma in misura molto più contenuta, i cittadini italiani nativi dell’America Latina (38%). I cittadini nati in un Paese dell’Ue emigrano invece soprattutto in Germania (+42%)”.

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