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Botte all’automobilista che protesta: condannato il conducente Sita Cronaca Primo piano 

Botte all’automobilista che protesta: condannato il conducente Sita

Sembrava un banale diverbio per motivi di viabilità ma, quando il conducente dell’autobus della Sita è sceso dal mezzo abbandonandolo al centro della trafficatissima carreggiata e ha preso a pugni l’automobilista con il quale aveva avuto un alterco, molti pendolari saranno corsi a giocare i numeri al lotto. Il conducente iracondo non immaginava che l’automobilista, segretario di un accorsato studio notarile del centro, avrebbe avuto la prontezza di fotografare la targa del bus e, così, quell’episodio, è approdato in un’aula di tribunale. D.G., 62 anni di Mercato San Severino, assistito dall’avvocato Silvestro Amodio, è stato condannato a 4 mesi di reclusione dal giudice monocratico Anna Cesarano per le accuse di lesioni e minaccia. L’automobilista, parte civile nel procedimento attraverso l’avvocato Agostino Allegro, potrà ora ottenere il risarcimento dei danni.

L’episodio risale al 29 novembre 2013 quando l’automobilista, a bordo della propria autovettura con la sua compagna, stava recandosi come ogni mattino, allo studio notarile dove lavora. Giunto nei pressi della stazione ferroviaria, è stato costretto ad arrestare la sua marcia perché un bus della Sita, pur avendo davanti la strada libera, dopo aver rallentato senza alcun motivo, si è fermato nonostante il semaforo fosse verde. Il segretario dello studio notarile non poteva tardare: così ha cominciato a suonare il clacson e, anche le altre vetture in coda, hanno fatto lo stesso. All’altezza di Corso Garibaldi, è riuscito a superare l’autobus mandando su tutte le furie l’autista della Sita che ha perso la testa cominciando a fare gestacci e a inveire contro il malcapitato. Non riuscendo a sorpassare l’auto, il conducente del bus ha provato a tamponarla proseguendo questa folle condotta fino a via Martiri salernitani dove l’automobilista è sceso dalla vettura per recarsi allo studio notarile. È a questo punto che è andata in scena la follia. D.G. è sceso dal bus, pieno di pendolari che dovevano recarsi al lavoro, lasciandolo al centro della carreggiata e, continuando a inveire contro il malcapitato, l’ha aggredito prendendolo a pugni. Quando l’uomo ha affermato che avrebbe denunciato tutto, D.G. ha annotato il numero della targa del professionista e l’ha minacciato sostenendo che se l’avesse denunciato lui sarebbe andato a prenderlo «fino a casa». L’automobilista non si è fatto intimidire e, dopo aver fotografato la targa del bus, è andato dai carabinieri. (fonte: ilmattino.it)

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