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Botte a un calciatore africano, due giovani identificati con la targa Cronaca Primo piano Provincia e Regione 

Botte a un calciatore africano, due giovani identificati con la targa

Lo aggredirono alla schiena con il tubo di un aspirapolvere. Con il primo a guidare l’auto e l’altro a sporgersi poi dal finestrino, per colpirlo con violenza. Ora finiscono a processo due giovani residenti a Sarno, di 23 e 24 anni, M.V. e G.D.F. , accusati di lesioni in concorso. I fatti risalgono al 6 giugno scorso, quando Muomo Dang Landry Gildas, calciatore originario del Camerun e in possesso di un permesso di soggiorno concesso per scopi umanitari, fu colpito alla schiena con una mazza. L’atleta, che all’epoca militava nella squadra locale in prima categoria, rimediò un trauma contusivo al torace e ad un fianco, giudicato guaribile in sette giorni dai medici. La vittima si trovava per strada, quando fu affiancato da un’automobile. Non avrebbe avuto il tempo di girarsi, che finì a terra, colpito con violenza alla schiena. Il giovane di 27 anni riuscì però a memorizzare il numero di targa dell’auto utilizzata dai due aggressori, mentre era ancora a terra. Con la denuncia alla polizia di Sarno, gli agenti riuscirono a risalire ad una Fiat Panda, utilizzata da uno dei due indagati. Dopo una perquisizione in casa, con la polizia alla ricerca della mazza da baseball utilizzata per l’aggressione, uno dei due ragazzi fu convocato in commissariato insieme ad un secondo, visto spesso in sua compagnia. I due, davanti agli inquirenti, ammisero le proprie responsabilità, spiegando di aver aggredito il camerunense perché avrebbe infastidito, a loro dire ed insieme ad altre persone, un gruppo di ragazze in piazza. Circostanza, questa, che fu smentita dalla vittima. In una fase successiva, i due avrebbero atteso che il calciatore si allontanasse da solo, per poi aggredirlo con il tubo di un aspirapolvere, e non con una mazza da baseball, che fu poi abbandonata in un campo. Le indagini registrarono anche la versione di un testimone oculare che confermò l’azione criminale dei due ragazzi, ora rinviati a giudizio dal gup, dopo la richiesta di processo della procura di Nocera Inferiore.

 

 

fonte Il Mattino

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