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Biagio e Vincenzo  da «compari» ad ex amici Cronaca Primo piano 

Biagio e Vincenzo da «compari» ad ex amici

Biagio Capacchione e Vincenzo Magliacano, due uomini ed un’amicizia arrivata ad una rottura circa cinque anni fa. Nessuno sa dire con certezza cosa abbia portato all’allontanamento fra i due, forse solo piccoli screzi. Ma da qui ad immaginare che si sarebbe giunti alla tragedia era davvero impensabile. Entrambi si sono costruiti da soli il proprio cammino. Lavoro e famiglia al di sopra di tutto. Tanti anni fa i due uomini lavoravano insieme prima di mettersi entrambi in proprio negli anni ottanta.
È Biagio Capacchione, titolare, insieme al fratello Matteo, della Cimep nella zona industriale di Fisciano. Un’attività ben avviata e rinomata grazie alla professionalità dei titolari e dei dipendenti. Stessa cosa può dirsi per Vincenzo Magliacano, colui che avrebbe imbracciato il fucile esplodendo due colpi, il quale ha inaugurato da poco la sua nuova officina nell’area pip di Sava a Baronissi. Stesso settore, ma diversa tipologia di veicoli. Questo avrebbe dovuto evitare sovrapposizioni ed, infatti, non sembravano esserci problemi, anche perché, ormai da qualche anno, tra i due non c’erano più rapporti. Sono i racconti delle persone che li conoscevano a delineare il quadro entro la cui cornice si è consumato il dramma. Un dramma per entrambe le famiglie. La prima ha perso un marito, un padre ed un fratello, la seconda anche, ma in modo molto diverso. Queste sono le ore della sofferenza per la perdita di un uomo di cui resta il ricordo per ciò che è stato ed ha rappresentato. Le ore della disperazione per chi, invece, deve sopportare il peso di quello che è accaduto. Che i due uomini fossero ai ferri corti non era un segreto, tanto che erano cinque anni che le due famiglie non avevano più rapporti, nonostante in passato fossero uniti dall’aver condiviso anche momenti importanti. Biagio, infatti, era stato il padrino di Cresima di Vincenzo. Cosa li abbia divisi in maniera così drastica non è ancora comprensibile. C’è chi sostiene che avessero litigato per questioni di lavoro, per lavori svolti da uno piuttosto che dall’altro, ma sono solo voci che si rincorrono in una città che ancora non riesce a credere ad una simile tragedia. Fonte: Il Mattino

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