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Battipaglia: sportello antiviolenza nei beni tolti a Ferrara Primo piano Provincia e Regione 

Battipaglia: sportello antiviolenza nei beni tolti a Ferrara

Sono passati più di dieci anni dal giorno del sequestro, ma alla fine i battipagliesi si sono ripresi altri due beni. Si tratta di una villetta ed un appartamentino: 260 metri quadri che saranno messi a disposizione delle donne vittime di abusi, degli anziani trascurati e dei disabili bisognosi di un supporto. Due immobili che, coi decreti di destinazione dell’Anbsc, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, finiscono nel patrimonio del Comune di Battipaglia: appartenevano ad un tecnico che, nelle stanze dell’Ente, in passato ci aveva lavorato per decenni.

Gli immobili. Si tratta di una villetta di 200 metri quadri, a via Moncharmont, a qualche metro dalla chiesa del rione Serroni, e di un piccolo appartamento di 60 metri quadri, a via Monfalcone, nel cuore del centro urbano, a pochi passi da Palazzo di Città. Erano di proprietà di Fernando Ferrara , geometra comunale di lungo corso, che è stato pure dirigente: il suo nome era finito nel corposo registro degli indagati nell’ambito del “processo California”. Gli inquirenti ritenevano che, tra l’85 e il ’95, il tecnico avesse informato e favorito i clan della Piana nell’ambito di alcuni appalti pubblici: ad ottobre 2007 era stato assolto in primo grado dai reati di estorsione e concorso esterno in associazione mafiosa. Cinque mesi dopo, però, su proposta del pm Antonio Centore , il Tribunale di Salerno ordinò ai carabinieri del Ros e ai militari del Gico della Guardia di Finanza di dare esecuzione ad un provvedimento di sequestro dal valore di dieci milioni di euro: case, palazzi, terreni, auto, società e rapporti di credito bancario. E nel 2010, ritenendoli proventi di attività illecita, gran parte di quei bene furono confiscati. Nell’elenco di ciò che è passato nelle mani dell’Agenzia c’erano pure la villetta e l’appartamento.

La destinazione. Due immobili che, nelle scorse settimane, sono stati finalmente destinati al Comune di Battipaglia. È l’ultimazione di un lavoro avviato dai commissari straordinari, ripreso dall’ex assessore al sociale Michele Gioia e portato a compimento dall’assessore al patrimonio Stefania Vecchio e dal vicesindaco Stefano Romano . I due decreti di destinazione, firmati dal prefetto Ennio Mario Sodano, presidente di Anbsc, impongono all’amministrazione comunale di utilizzare le due strutture per finalità sociali. E così nella villetta di via Moncharmont, che finora, dietro corresponsione di canone di locazione, ospitava i mormoni della “Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni”, dovrebbe vedere la luce un centro polifunzionale per le persone anziane e per quelle che vivono delle disabilità. E il piccolo alloggio di via Monfalcone, invece, dovrebbe essere utilizzato come sportello antiviolenza dall’amministrazione guidata da Cecilia Francese : un centro di ascolto e di supporto per contrastare la violenza di genere. Un’idea che pure Iside Russo , presidente della Corte d’Appello di Salerno, voleva portare avanti nei capannoni di viale Inghilterra, in zona industriale, recentemente assegnati al Tribunale. Ad ogni modo, prima di avviare ogni procedura, il consiglio comunale dovrà prendere atto dei decreti di destinazione preparati: gli uffici preposti, coordinati dall’architetto comunale Angelo Mirra e diretti dall’ingegnere Carmine Salerno, hanno già predisposto le proposte deliberative che saranno portate all’attenzione del civico consesso. E qui saranno votate. Fonte: La Città di Salerno

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