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Battipaglia: abusata davanti al figlio piccolo Cronaca Primo piano Provincia e Regione 

Battipaglia: abusata davanti al figlio piccolo

«Mi violentava davanti a nostro figlio». Ha ribadito senza esitazioni le accuse, la donna albanese di 24 anni costretta a soddisfare le pretese sessuali del compagno, un connazionale di 39 anni, indagato per maltrattamenti contro familiari, violenza sessuale aggravata continuata e corruzione di minorenne. Ieri, con tutte le precauzioni del caso, si è tenuto l’incidente probatorio dinanzi al gip Pietro Indinnimeo . La donna, che vive in una località protetta, ha raccontato i particolari delle violenze e la minaccia di portargli via il figlio. Inizialmente era prevista l’audizione anche del bambino, che ha solo 4 anni. Le condizioni emotive hanno suggerito di non sottoporlo ad alcuna domanda. L’incidente probatorio, pertanto, si è risolto con la sola escussione della donna violentata che ha ricostruito il periodo di incubo della convivenza con il 39enne, dello stato di sottomissione e umiliazione che era costretta a subire. L’indagato, attualmente detenuto, era presente accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Pietro Di Stefano . L’arresto dello straniero fu eseguito a luglio dai carabinieri della compagnia di Battipaglia, diretta dal maggiore Erich Fasolino . La brutta vicenda familiare, infatti fu scoperta proprio dai militari dell’Arma che raccolsero la denuncia della donna, arrivata al culmine dell’ennesimo atto di violenza. Ai carabinieri la giovane raccontò i dettagli di quella convivenza da incubo in un alloggio al centro di Battipaglia. Racconti torbidi che la vittima ha ribadito ieri davanti al giudice del tribunale di Salerno. “Tu sei mia, senza se e senza ma”: questo, in sintesi, il credo dell’uomo, indagato dalla Procura di Salerno: esercitava sulla compagna una continua sopraffazione. L’albanese ha abusato della compagna, l’ha offesa e umiliata, ha scritto il gip nell’ordinanza di arresto. E lei ha confermato che i maltrattamenti andavano avanti da quattro anni, da quando era nato il piccolo divenuto spettatore, suo malgrado, delle performance sessuali del padre. Delle accuse infamati che gli vengono contestate, il compagno violento si è sempre difeso, sostenendo – come fece durante l’interrogatorio di garanzia – di avere un rapporto affettuoso col bambino. Gli atti ora sono a disposizione della Procura che dovrà completare la fase delle indagini preliminari e poi decidere sull’eventuale rinvio a giudizio. Fonte: La Città di Salerno

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