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BARONISSI, LA MINORANZA: “DISASTRO CONSULTA DEL COMMERCIO,  NEGATO ANCHE IL DIRITTO DI PARTECIPAZIONE2 Provincia 

BARONISSI, LA MINORANZA: “DISASTRO CONSULTA DEL COMMERCIO, NEGATO ANCHE IL DIRITTO DI PARTECIPAZIONE2

Siamo alla follia pura. A due anni dalle elezioni e un anno dall’inizio della pandemia, non solo questa maggioranza non è stata in grado di costituire la Consulta del Commercio, organo rappresentativo degli operatori locali che avrebbe potuto offrire un supporto fondamentale in un momento così drammatico, ma tenta addirittura di azzopparla attraverso un articolo aggiuntivo al regolamento organizzativo che vorrebbe escludere dalla partecipazione alla Consulta commercianti che, nella propria sfera privata, siano impegnati politicamente”. Lo scrive in una nota la minoranza a Palazzo di Città con il leader Luca Galdi.  “Una iniziativa vergognosa e liberticida, per di più intrapresa quando le candidature all’organismo consultivo sono già state protocollate e acquisite, che alimenta ancora di più la spirale di odio che sta caratterizzando dall’inizio il governo locale. Troviamo inaccettabile che si attenti in maniera così palese a diritti costituzionali quali la libertà di partecipazione alla vita politica, economica e sociale, e la libertà di espressione del pensiero, oltre quello di uguaglianza senza discriminazione per motivi di opinione politica.  In gioco c è la tenuta democratica e sociale della nostra Comunità, messa a dura prova dal delirio di onnipotenza di chi continua a sentirsi il padrone di Baronissi e pretenderebbe di annullare ogni forma di autonomia ed ogni spazio di confronto vero. E’ da troppo tempo che questa compagine ammnistrativa dà prova di arroganza e di sprezzo anche delle più elementari regole democratiche, ampliando un solco sempre più profondo di divisione nella nostra Comunità. I principi ed i valori che abbiamo ritenuto di difendere con la sottoscrizione compatta della iniziativa di proposta di legge popolare contro la propaganda nazifascista, sono gli stessi che ora l’attuale Amministrazione, completamente assente sul tema, cerca di mettere sotto i piedi per miseri calcoli di tornaconto politico.  Nella giornata del 15 marzo, peraltro, è giunto al protocollo del Comune un documento firmato da ben venti aderenti su ventitré iscritti complessivi alla Consulta del Commercio. In tale documento veniva ribadita con forza la necessità di non proseguire su una strada assurda come quella intrapresa ed annunciate, in caso contrario, le dimissioni dei venti firmatari. Sarebbe la fine ingloriosa di un Organismo concepito proprio per dare voce ai diretti protagonisti del commercio locale, frutto di una gestione scandalosa dei rapporti tra l’Amministrazione e le istanze associative che provengono dal territorio.  È per questo che, dopo essere già transitata in Commissione Regolamenti, se dovesse essere ribadita e votata l’incredibile proposta di escludere dalla Consulta del Commercio i liberi cittadini che, oltre ad avere una attività, dedicano il loro tempo anche all’impegno politico, non esiteremo a comunicare l’accaduto alle Istituzioni deputate alla difesa e alla salvaguardia dei principi costituzionali fondanti la nostra Repubblica. Per noi viene prima la difesa dei valori della nostra democrazia e ci batteremo affinché tutti possano sempre esprimere le proprie idee e le loro opinioni, senza che questo possa mai danneggiare o discriminare alcuno”, conclude la minoranza consiliare.

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