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Baronissi. Aggressione a sfondo omofobico a Salerno. La solidarietà dell’assessore Provincia Provincia e Regione 

Baronissi. Aggressione a sfondo omofobico a Salerno. La solidarietà dell’assessore

“Aggredito fisicamente ed offese a sfondo omofobico nella zona di via dei Mercanti a Salerno, dal suo ex datore di lavoro2. Sulla vile aggressione è intervenuto, Marco Picarone in qualità di Assessore alle Politiche Sociali del comune di Baronissi, “Esprimo forte indignazione, personale e politica, per la vile aggressione subita dal nostro concittadino SAMIR nella giornata di martedì 30 aprile 2024. – spiega Picarone – Come appreso dagli organi di stampa nella serata di ieri, intorno alle ore 19, Samir 32 anni di origini honduregne e residente a Baronissi, è stato aggredito fisicamente e con offese a sfondo omofobico nella zona di via dei Mercanti dal suo ex datore di lavoro, proprietario di un locale della zona.

Il giovane era da solo quando è stato oggetto di offese, preso a schiaffi e strattonato. Immediata la
denuncia ai carabinieri da parte della vittima. Le ripetute esternazioni di stampo omofobico e transfobico che sentiamo ogni giorno contro la comunità lgbtq+, non fanno altro che autorizzare personaggi di questo tipo a tirare fuori la propria rabbia ed il proprio odio nei confronti di persone che ritengono diverse ed inferiori.
Tutto questo deve essere fermato.

In risposta all’aumento delle manifestazioni di omofobia, ci impegniamo a promuovere un ambiente di accettazione e rispetto per tutte le persone, indipendentemente dall’orientamento sessuale.
Ogni individuo merita di essere trattato con dignità e uguaglianza. Condanniamo fermamente ogni forma di discriminazione, ci impegneremo a sensibilizzare la società sull’importanza della diversità e dell’inclusione.

Sosteniamo pienamente la comunità LGBTQ+ e ci uniamo a loro nella lotta contro l’omofobia, affinché tutti possano vivere liberi da pregiudizi e discriminazioni.

La nostra proposta per il futuro sarà l’apertura di un presidio di tutela ed aggregazione LGBTQ+, in risposta all’insufficienza dei servizi adeguati che non si riescono ad erogare”.

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