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Bancarotta fraudolenta, indagato Giovanni Romano. L’ex sindaco: “Chiarirò tutto” Primo piano Provincia e Regione 

Bancarotta fraudolenta, indagato Giovanni Romano. L’ex sindaco: “Chiarirò tutto”

Si dice sereno, Giovanni Romano. L’ex enfant prodige della destra Salernitana, uno dei primi sindaci italiani capaci di puntare tutto sulla raccolta differenziata spingendo sull’acceleratore delle politiche ambientali quando in giro c’erano ancora le discariche, finisce oggi al centro di una vicenda che lo vedrebbe quale dominus- ovvero artefice principale- della dissipazione economica e della cattiva gestione della società Gesema, creatura voluta dallo stesso Romano quand’era sindaco di Mercato San Severino per gestire il ciclo dei rifiuti e dare lavoro a circa 100 Lsu.

Per la Guardia di Finanza e la Procura di Nocera Inferiore, che ieri hanno notificato un avviso di conclusione indagini, Romano ed altre otto persone – tra amministratori, tecnici, consulenti e revisori- avrebbero utilizzato Gesema alla stregua di un bancomat per fini politici ed elettorali. Un carrozzone per costruirsi visibilità e macinare consensi, invece che servizi efficaci ed efficienti nei settori dell’ambiente e del patrimonio. Addirittura, nei bilanci di Gesema sarebbero finiti immobili strumentali che non avrebbe mai potuto utilizzare (perché ospitavano delle scuole) e finanche attività relative al Teatro Comunale. Senza contare la cessione sospetta di quote societarie per confondere le acque sul reale stato di salute delle casse.

Insomma, una bancarotta fraudolenta in piena regola, di cui – sostengono gli inquirenti – l’ex sindaco di Mercato San Severino non poteva non essere al corrente. Ed invece, Giovanni Romano non solo fa sapere di essere estraneo all’intera vicenda, ma- come riportato da alcuni quotidiani oggi in edicola- ribadisce fiducia nella magistratura, spera di poter al più presto chiarire la sua posizione e smentisce ogni coinvolgimento attivo nel fallimento di Gesema, decretato dal Tribunale nocerino ormai due anni fa.

Da chiarire ci sono i passaggi che hanno portato la società in house del Comune di Mercato San Severino ad accumulare debiti su debiti benché svolgesse servizi in esclusiva per l’amministrazione; se è vero e perché il Comune sanseverinese non pagava i corrispettivi; perché le difficoltà sono state dissimulate fino a maturare un’esposizione con il fisco pari ad oltre due milioni, fra tasse, imposte e contributi. (fonte: liratv.it)

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