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Ancora una scossa nel salernitano. 130mila gli edifici a rischio Attualità Primo piano 

Ancora una scossa nel salernitano. 130mila gli edifici a rischio

Ancora un scossa, ancora paura. La terra ha tremato ancora questa mattina alle 6.08 tra le province di Salerno e Potenza, dov’è stata registrata una lieve scossa di terremoto di magnitudo 1.9 sulla Scala Richter a circa 2 km a nord ovest da Atena Lucana, nel Vallo di Diano. Il movimento tellurico si è verificato ad una profondità di 11 km ed è stato localizzato a 50 km a est di Battipaglia ed è stato avvertito in una larga fetta del territorio a sud della provincia di Salerno. Gli “episodi” cominciano a destare allarme e preoccupazione perché troppo ripetuti e ravvicinati nel tempo. I continui movimenti tellurici che si stanno registrando nell’ultimo periodo in provincia di Salerno e nella confinante Basilicata aprono scenari poco tranquilli anche per quanto concerne lo stato degli edifici che insistono nelle zone “incriminate” perché circa 130mila, il 60% del totale degli edifici residenziali della provincia di Salerno, sarebbero a rischio sismico. Gli edifici in questione sono quelli costruiti antecedentemente all’entrata in vigore della prima normativa antisismica (che risale agli anni settanta) che stabilisce una serie di norme tecniche per le costruzioni sia pubbliche che private. In provincia di Salerno, nello specifico, non sono a norma con le disposizioni antisismiche 28.411 edifici non residenziali e inutilizzati, 164.600 edifici residenziali e 394.256 abitazioni. Si stima che il costo del miglioramento sismico, nel caso in cui si intendesse adottarlo, è di circa 8 miliardi di euro, una cifra impensabile… “Dai Picentini fino all’estremo Sud della provincia – ribadiscono i geologi campani – c’è la possibilità che possa avvenire un terremoto ad alto rischio. Solo le zone costiere sono salve. Sono ancora tantissime le abitazioni in muratura che sono senza adeguamento sismico”.

 

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