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Amministrative a Vietri, Pd: “Primarie? Si… anzi, no”. E non mancano i malumori Politica Provincia e Regione 

Amministrative a Vietri, Pd: “Primarie? Si… anzi, no”. E non mancano i malumori

E’ una domenica di riflessione dopo la bufera delle ultime ore. Ormai è evidente a tutti che all’interno del Pd vietrese è in atto una vera e propria lotta interna che le imminenti elezioni amministrative stanno portando a galla nonostante tutti i tentativi di negare la situazione. La ciliegina sulla torta, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è l’ennesima giravolta sulla candidatura a sindaco della coalizione che in questi anni ha governato Vietri e che attende una riconferma anche per il prossimo mandato.

Il “no grazie, ho già dato” di Gerardo Pellegrino, ideale candidatura super partes e quindi malvista dai “soliti noti”, ha rimesso in fermento il Pd ed i suoi alleati, ora più che mai intenzionati da far valere le proprie ragioni. L’ultima riunione, le cui grida si sono avvertite fino alle case vicine alla sede dove si è tenuta, hanno riconfermato la spaccatura ormai in atto. La candidatura a sindaco dell’attuale assessore al turismo Giovanni De Simone non è condivisa da tutto il Partito Democratico vietrese ma anche avversata dagli alleati. E sono state le modalità a causare tali difficoltà. L’annullamento delle annunciate primarie, poi annullate, sono la cartina di tornasole del pasticcio che si è venuto a creare.

Come avevamo già scritto la scorsa volta, non si è tenuto conto della posizione di Marcello Civale che da tempo ha posto come questione la sua successione alla carica di sindaco e che minaccia di disimpegnarsi dall’attuale maggioranza. Alla sua richiesta però si è aggiunta quella del’attuale assessore all’ambiente Massimiliano Granozi che rivendica per se una promessa non mantenuta. La sua aspirazione a primo cittadino di Vietri porta alla luce la verità sul passaggio del giovane avvocato avvenuto mesi addietro a Campania Libera, per abbracciare l’attuale maggioranza dopo una passato da antagonista (finto?) dell’attuale sindaco: non era “l’atto di responsabilità”, tanto decantato e dato in pasto ai cittadini per tenerseli buoni, ma solo l’escamotage per puntellare la traballante amministrazione dopo l’uscita dalla maggioranza dei consiglieri Scannapieco, Raimondi e Pagano, precondizione posta per ottenere la promessa della candidatura a sindaco. Promessa da marinaio da parte di Francesco Benincasa che ora indica Giovanni De Simone come suo successore e di chi lo ha convinto a fare “il passo della quaglia”.

Ora però “la cambiale Granozi” torna sul tavolo della maggioranza che deve fare i conti anche con l’attuale sindaco la cui figura sta diventando sempre più ingombrante perché invece di farsi da parte, ormai al termine del suo secondo mandato, pretende di voler ancora decidere ed influenzare in prima persona le cose del suo partito e dei suoi alleati.

Il suo operato, infatti, sta mettendo in difficoltà pure il segretario cittadino del Pd Michele Benincasa che si vede dimezzato e mortificato nel suo ruolo, costretto ad ingoiare la calata dal cielo di De Simone senza aver potuto incidere in alcun modo. Ma non sarà l’unica cosa che dovrà ingoiare. La presenza ingombrante dell’attuale sindaco uscente si prepara ad esprimersi anche nella composizione della lista che dovrà sostenere la candidatura del candidato sindaco. Franco Benincasa vuole a tutti i costi che il figlio Daniele, giovane avvocato, sia inserito tra i pretendenti alla carica di consigliere comunale.

E pure per questo c’è più d’uno nel Pd (ma non solo…) che storce il naso. Sembra proprio la brutta copia di quello che è successo nella vicina Salerno con i figli dell’attuale governatore De Luca ed il perpetrarsi di una dinasty anche Vietri non sarebbe certo ben vista da chi chiede, anche all’interno del Pd, rinnovamento reale.

 

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