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Ambiente, dal 1° gennaio vietati i cotton fioc in plastica non compostabile Italia e Mondo 

Ambiente, dal 1° gennaio vietati i cotton fioc in plastica non compostabile

Piccoli, difficili da raccogliere ed estremamente inquinanti. Tanto che da soli rappresentano il 9% dei rifiuti censiti sulle spiagge italiane. Sono i cotton fioc, i bastoncini per la pulizia delle orecchie che si trovano in tutti i bagni e le trousse da viaggio, a cui l’Italia ha ufficialmente dichiarato guerra.

Dal 1° gennaio, infatti, sarà vietato produrli e commerciarli.  Gli unici cotton fioc legali saranno quelli fatti con materiale biodegradabile e compostabile. Le confezioni dovranno, inoltre, riportare l’esplicito divieto di gettarli nel wc. Una decisione accolta con grande soddisfazione da Legambiente, che da anni si batte per la messa al bando di prodotti in plastica monouso che, se non smaltiti correttamente, possono causare danni all’ambiente e minacciare la fauna marina.

“Il bando dei cotton fioc non biodegradabili e non compostabili -ha affermato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente- è una grande vittoria per il nostro Paese. Possiamo considerarla la prima bella notizia per l’ambiente del 2019, frutto di tante battaglie di Legambiente e di un emendamento alla scorsa legge di bilancio a firma di Ermete Realacci, così come lo stop previsto per il primo gennaio 2020 all’uso dellemicroplastiche nei cosmetici da risciacquo”.

Così si conferma la leadership dell’Italia nel contrastare il marine litter, i rifiuti che finiscono in mare, che soffocano fiumi e laghi anche nel nostro Paese, come dimostrano le campagne estive di monitoraggio di Legambiente.

“Auspichiamo -ha dichiarato Zampetti- che questo primato, come già avvenuto con il bando ai sacchetti di plastica, venga mantenuto anticipando l’approvazione della direttiva europea sui prodotti in plastica monouso: per questo chiediamo al ministro Sergio Costa di fare approvare nel primo Consiglio dei ministri dell’anno il nuovo il disegno di legge ‘salvamare’ sulla plastica monouso, tenendo in considerazione i contenuti del progetto di legge sul ‘Fishing for litter’ presentato alla Camera da Rossella Muroni, per permettere ai pescatori di fare gli spazzini del mare.

La legge italiana attuale, infatti, annovera qualsiasi rifiuto pescato in mare, anche un semplice sacchetto o una bottiglietta di plastica, tra i rifiuti speciali. Questo significa che se un pescatore armato di buona volontà decidesse di raccogliere e smaltire i rifiuti finiti nelle sue reti o che vede galleggiare in acqua, dovrebbe pagare un’imposta di smaltimento. Un’assurdità tutta italiana, come denunciato anche dal grande velista Mauro Pelaschier, testimonial della Fondazione One Ocean in un’intervista rilasciata a Liguria Nautica.

QUANTI COTTON FIOC CI SONO IN SPIAGGIA?

L’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) ha recentemente fornito i dati raccolti da gruppi di volontari presso le spiagge di quattro mari regionali europei: il Mar Baltico, il Mar Nero, il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico nord-orientale.

Legambiente ha contribuito al monitoraggio di 1.627 spiagge e alla raccolta di 693.259 rifiuti. I cotton fioc rappresentano circa il 4% dei rifiuti censiti sulle spiagge europee (nel Mar Mediterraneo il 5,2%, nell’Oceano Atlantico nord-orientale il 4,6%, nel Mar Baltico lo 0,75% e nel Mar Nero lo 0,49%).

In Italia, per avere un’idea della gravità del fenomeno, basta considerare che i volontari di Legambiente negli ultimi 5 anni hanno monitorato 245 spiagge, censendo 162.936 rifiuti, il 9% dei quali rappresentato proprio dai cotton fioc (14.342), una media di 60 bastoncini di plastica per spiaggia.

Sulle nostre spiagge c’è di tutto: blister, tamponi e assorbenti, medicazioni, deodoranti per wc, contenitori per le lenti a contato. Tutti rifiuti buttati nel wc, che hanno poi raggiunto mare e spiagge, anche a causa di sistemi di depurazione inefficienti. Prevenire è possibile e anche molto semplice: basta usare il cestino.

Proprio per questo Legambiente rilancia la campagna #NoRifiutinelWC per stimolare il cambio di abitudini in un piccolo gesto quotidiano che, tuttavia, può contribuire ad arginare un problema di portata globale come il marine litter.

DAL 2020 STOP AI COSMETICI CON MICROPLASTICHE

Al bando dei cotton fioc di plastica non compostabile seguirà, il 1° gennaio 2020, quello dei prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente contenenti microplastiche, anche questo frutto di un emendamento a firma di Ermete Realacci. Una norma che, considerato il primato italiano sui mercati internazionali di settore, sarà di grande impatto sull’innovazione nella produzione di cosmetici e sulla tutela dell’ambiente.

Le microplastiche, che sono di dimensioni troppo ridotte per essere trattenute dai sistemi di depurazione e finiscono direttamente in mare, generano infatti un inquinamento incalcolabile e irreversibile. Molti studi confermano che vengono ingerite dalla fauna, assieme alle sostanze tossiche accumulate. Il rischio è anche lo squilibrio della catena alimentare: pesci e molluschi contaminati da plastica e inquinanti possono finire così sulle nostre tavole. (fonte: ligurianautica.com)

 

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