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Alfani: “Il Comune investa di più per iniziative che valorizzano la città e la provincia” Attualità Cronaca 

Alfani: “Il Comune investa di più per iniziative che valorizzano la città e la provincia”

Ideatore e organizzatore degli Italian Sport Award, Donato Alfani può godersi a mente fredda il successo di un’edizione, l’undicesima, ricca di momenti di crescita, di aggregazione e di confronto. Non solo le tradizionali premiazioni a dirigenti, calciatori, allenatori e presidenti italiani che si sono contraddistinti nel corso della stagione 2021-22; stavolta lo staff si è superato e ha regalato alla città di Salerno convegni di altissimo spessore culturale tenuti da professionisti di caratura internazionale. Giornate intense, indimenticabili, seguite con interesse dal pubblico e da chi ha deciso di sposare questo progetto mettendo a disposizione le proprie competenze.  La speranza è che in futuro anche le amministrazioni comunali possano riconoscere la validità di una kermesse che va ben oltre un ambito meramente sportivo. Perchè Italian Sport Award è anzitutto valorizzazione del territorio, marketing, turismo, cultura, aggregazione. “Sembra che i soldi ci siano solo per Luci d’Artista” l’opinione diffusa di tanti professionisti e imprenditori che contestano a Salerno e provincia la scarsa cultura dell’evento. Per fare un bilancio finale abbiamo avuto il piacere di intervistare il padrone di casa, Donato Alfani. Esausto per il lavoro svolto in questi mesi, ma allo stesso tempo entusiasta per il risultato finale. Ecco le sue dichiarazioni:

Partiamo da un bilancio complessivo a mente fredda…

“Un bilancio assolutamente magnifico, entusiasmante. Dopo undici anni gli Italian Sport Award sono diventati a tutti gli effetti il Festival del Calcio italiano e la cosa mi riempe d’orgoglio. Dopo mesi di lavoro, responsabilità, discussioni e telefonate a ogni ora del giorno e della notte per curare ogni dettaglio è anche giusto riconoscere che la manifestazione è stata di qualità. Oltre alle tradizionali premiazioni abbiamo ideato le giornate professionali dello sport, con relatori provenienti da ogni parte d’Italia e una serie di convegni in cui abbiamo affrontato le più disparate tematiche: dal marketing alla medicina passando per il turismo, la comunicazione, l’azionariato popolare, la salute degli atleti e la letteratura. La presentazione dei libri è stato un altro momento importante, apprezzatissimo dal pubblico. E’ d’obbligo fare una serie di ringraziamenti, ma ci vorrebbe un articolo a parte solo per menzionare le varie persone che mi hanno affiancato e supportato dall’inizio a tutt’oggi. Professionisti di spessore che oggi sono diventati amici e con i quali è stato emozionante condividere ogni singolo minuto di questo grande, grandissimo evento. Da soli non si va da nessuna parte, grazie ancora a tutti”.

Qual è stato il momento più emozionante?

“Il saluto con Walter Sabatini. Mi ha commosso. Nonostante le problematiche personali, ha voluto esserci. A tutti i costi. Mi ha detto: “Sono venuto per te e per il prestigio dell’evento”. Questo mi conferma che gli addetti ai lavori riconoscono la validità della manifestazione. Ho avuto modo di conoscere un uomo straordinario e geniale nella sua semplicità, che ha parlato a cuore aperto alla gente. Chiudere con lui e con mister Castori, artefice della promozione in A della Salernitana e con una carriera importante alle spalle, ha rappresentato l’apoteosi. Chi non è dentro il meccanismo non può capire quanto lavoro ci sia da fare, è un evento che, al suo interno, ha tanti eventi, tanti personaggi, tante dinamiche, tante teste da mettere d’accordo, tante date da concordare. Per di più snocciolato in tre location differenti: Salerno, Pontecagnano e Altavilla Silentina. Vorrei ringraziare anche il presidente del Bari De Laurentiis per le sue toccanti e sincere parole, oltre che i colleghi di SportItalia che hanno offerto un servizio impeccabile e che ancora oggi mandano in onda la replica della serata del 19 dicembre”.

C’è qualche personaggio che l’ha positivamente colpita?

“Senza dubbio Claudio Molinari. La Bibbia del calcio. Un uomo con un talento smisurato, con un’energia incredibile e trascinante. Un vero e proprio maestro dal quale ho imparato molto. Dico che mi ha fatto piacere anche l’ok del direttore generale dell’Inter Marotta che ha voluto fortemente che la riunione dell’A.Di.Se si tenesse a Salerno nell’ambito della nostra manifestazione”.

Vuole togliersi qualche sassolino dalle scarpe?

“Effettivamente ce ne sarebbe più di uno, ma il momento è troppo bello e soddisfacente per scadere nella polemica. Faccio solo una riflessione: per Castori e Sabatini la sala era piena, la cosa mi riempe d’orgoglio e sono personaggi che meritavano una partecipazione popolare così importante. C’è qualche collega che ha preferito snobbare l’evento, ma ha fatto brutta figura: scrivere che Castori non sarebbe venuto denota poca correttezza e conoscenza delle cose, la presenza del mister non è mai stata in discussione e per fortuna testate con seguito ben più importante e nutrito hanno fornito le informazioni corrette. Lascia perplessi il fatto che parte della stampa locale abbia snobbato interamente l’evento, evidentemente erano impegnati in cose più importanti. Pazienza, sono loro che hanno perso una grande occasione. Ancora oggi si parla di noi su tutti i giornali nazionali, figuriamoci se ci può scoraggiare l’atteggiamento di qualche personaggio salernitano che reitera in questa “guerra” interna che non serve assolutamente a nulla e che non comporta nessuna crescita”.

Cosa accadrà l’anno prossimo?

“E’ vero che ora ho staccato la spina, ma effettivamente una kermesse di questa portata va organizzata e pensata in largo anticipo. Sono arrivate già tante chiamate dal centro-Nord, so che anche in Emilia Romagna ci ospiterebbero volentieri. Il mio desiderio è di restare in Campania, a patto che si creino le condizioni e che i comuni capiscano che diamo loro una vetrina nazionale per tanto tempo. Abbiamo raccolto oltre 500 articoli in rassegna stampa, la visibilità è fondamentale e non tutti hanno capito bene di che manifestazione stiamo parlando. Un ritorno di immagine ed economico non indifferente per loro. Si investono decine di migliaia di euro per eventi che durano tre ore, sarebbe opportuno incentivare anche solo con un sostegno morale professionisti che lavorano alacremente per il bene, in questo caso, di Salerno e provincia”.

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