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Agropoli, nel 2020 la Guardia di Finanza ha scovato 62 furbetti del reddito di cittadinanza Provincia e Regione 

Agropoli, nel 2020 la Guardia di Finanza ha scovato 62 furbetti del reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza: bilancio 2020 dei controlli sul territorio di competenza da parte della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli. In tutto, sono state scoperte 62 persone, residenti nel Comune di Agropoli o in quelli viciniori, che hanno reso false dichiarazioni all’INPS al fine di ottenere in maniera illecita il beneficio destinato ai soggetti indigenti ed a rischio emarginazione, per un importo complessivo pari a circa 750.000 euro, di cui 485.000 euro già indebitamente percepiti ed 265.000 euro non ancora riscossi a seguito dell’intervento delle fiamme gialle cilentane: nella maggior parte dei casi, sono state presentate false dichiarazioni ISEE, omettendo di comunicare dati rilevanti, o attestando fatti o situazioni non vere.

In diversi casi, alcuni studenti universitari fuori-sede, pur essendo di età inferiore ai 26 anni e dichiaratisi unico componente del proprio nucleo familiare, senza alcun reddito e senza beni patrimoniali, hanno presentato domanda, seppur giuridicamente ancora a carico dei propri genitori, che sono risultati essere dei professionisti con redditi annuali anche superiori ai 100mila euro. Molti sono stati i casi di persone che omettevano di dichiarare la proprietà di case e terreni, il recente acquisto di autovetture o le somme detenute sui propri conti correnti bancari o libretti di risparmio postali, superiori alle soglie massime previste dalla legge. Due le persone segnalate perché non avevano dichiarato redditi percepiti a seguito di cospicue vincite ai giochi on-line. Non pochi, infine, sono stati gli stranieri che hanno falsamente attestato di risiedere in Italia da almeno 10 anni o coloro che hanno omesso di comunicare di essere decaduti dalla prestazione avendo avviato un’attività di lavoro autonomo o un’impresa o di essere stati assunti quali lavoratori dipendenti.

Previa segnalazione alle autorità competenti, sono state immediatamente avviate le procedure per la ‘revoca’ del Reddito di cittadinanza e per il recupero delle somme attraverso i sequestri degli importi illecitamente riscossi e rinvenuti sui conti correnti dei furbetti. Le attività svolte s’inseriscono nella più ampia attività della Guardia di Finanza a contrasto di ogni forma d’illegalità, con particolare attenzione alla tutela della spesa pubblica a sostegno del reddito per i meno abbienti, soprattutto nell’attuale scenario socio-economico di riferimento, fortemente depresso dalla severa emergenza sanitaria in corso.

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