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Aeroporto di Salerno, a Roma l’incontro decisivo Politica 

Aeroporto di Salerno, a Roma l’incontro decisivo

Il passaggio è fondamentale per il futuro dell’aeroporto “Salerno – Costa d’Amalfi”. Perché la Conferenza di servizi, che si terrà dopodomani (28 novembre) a Roma, presso la sede del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, potrebbe segnare un passo decisivo verso l’inizio degli interventi e dare il via libera agli espropri. Perché, acquisendo il parere favorevole degli enti coinvolti per l’approvazione al progetto, il master plan diventa variante urbanistica. Perciò la delegazione dell’aeroporto salernitano, capitanata dal presidente della società di gestione, Antonio Ferraro , sarà numerosa ma uno solo sarà legittimato a parlare. «In questi giorni che precedono la Conferenza di servizi – evidenzia Ferraro – stiamo facendo un’opera di informazione e formazione. Siamo a disposizione di tutti gli enti che ci stanno chiedendo chiarimenti. I nostri tecnici stanno fornendo le risposte alle domande di approfondimento che ci sono state fatte». Il progetto, in estrema sintesi, prevede l’acquisizione di circa 50 ettari, necessari per l’allungamento della pista e per le altre opere previste. La stima per i costi degli espropri è di 10 milioni 360 mila euro così suddivisi: 6 milioni 280 mila euro per il valore venale dei terreni; 138 mila euro come indennità aggiuntiva fittavolo; 475 mila euro indennità strutture; 229 mila euro indennità frutto pendente; 110 mila euro indennità deprezzamento reliquato; 2 milioni 421 mila euro indennità fabbricati; 512 mila euro per imprevisti e 195 mila euro per spese notarili, verbali e frazionamenti. L’area maggiormente interessata rientra nel Comune di Pontecagnano, anche perché la pista verrà estesa verso mare e, dunque, verso la località Picciola, che si trova lungo il litorale che porta a Battipaglia. Nel Comune di Bellizzi, invece, ricadono aerostazione e parcheggi auto. Si dovrà procedere, inoltre, anche ad interventi e opere di sistemazione idraulica dei torrenti Diavolone e Volta Ladri, per la loro messa in sicurezza. Se, da un lato, l’iter burocratico va avanti, nessuna novità, invece, per quanto riguarda la tanto attesa concessione della gestione totale dell’aeroporto. In questi giorni si stanno susseguendo gli incontri ai ministeri ma, per il momento, non c’è stata ancora la fumata bianca. E, intanto, il tempo passa e la data del 31 dicembre, termine ultimo per l’acquisizione dei fondi (circa 40 milioni di euro) messi a disposizione con il decreto Sblocca Italia, s’avvicina velocemente. E, i ritardi, mettono in discussione anche il protocollo d’intesa con la Gesac e, pertanto, l’annunciata fusione, per incorporazione, tra le due società. Un “matrimonio”, quest’ultimo, che se non dovesse essere celebrato, farebbe naufragare la nascita di una rete aeroportuale campana. Eppure è tutto pronto per il sì: il piano industriale, messo a punto dalla Gesac, prevede un investimento complessivo di 135 milioni da realizzare entro il 2022, per far sì che lo scalo salernitano possa ospitare 3 milioni e 500mila passeggeri l’anno. Un numero già di per sé ambizioso che, tuttavia, secondo i programmi, è destinato addirittura a crescere, fino a diventare di 5 milioni entro i prossimi 25 anni. Tutto, però, rimane solo sulla carta e il progetto non è ancora partito proprio perché mancano le ultime, indispensabili autorizzazioni, come appunto la concessione. Fonte: La Città di Salerno

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