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Addetti licenziati all’Acse di Scafati, ci sarà una controindagine Economia Provincia e Regione 

Addetti licenziati all’Acse di Scafati, ci sarà una controindagine

Un tempo limitato per presentare al Comune una contro indagine che possa scagionare i lavoratori licenziati dalla partecipata Acse perché ritenuti fannulloni. Questa la novità principale emersa ieri mattina in Prefettura di Salerno durante l’incontro tra rappresentanti sindacali della Cgil Funzione Pubblica, il manager della società in house dell’Ente scafatese, Daniele Meriani , il responsabile della commissione straordinaria che guida il Municipio dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche, Giorgio Manari , e il vicario dell’Ufficio di Governo, Vincenzo Amendola . Così, dunque, è stato scongiurato lo stato d’agitazione che le parti sociali hanno portato ieri mattina sul tavolo del confronto, paventando il blocco delle attività per i provvedimenti attuati dall’Acse la scorsa settimana. A chiedere un confronto-bis è stato Manari che ha invitato la Cgil a preparare una memoria difensiva che possa scagionare i presunti lavoratori che, da alcuni investigatori privati assunti dall’Acse, sarebbero stati sorpresi a fare altro durante il loro orario di impiego. Tuttavia, la sostanza non cambia: gli operai restano a casa fino a nuovo ordine. Chiamato in causa, infatti, Daniele Meriani, manager della società partecipata di via Diaz è stato irremovibile sulla sua decisione. Ai presenti in Prefettura ha raccontato che i provvedimenti sono suffragati da prove incontrovertibili. Sul punto la società si sarebbe blindata anche sulla legittimità dell’inchiesta interna attuata, facendo leva sulla giurisprudenza in merito che dimostrerebbe l’impossibilità di affidare un’eventuale attività investigativa al personale della polizia municipale guidata dal comandante Giovanni Forgione . Tra le accuse contestate ai due lavoratori, tra cui spicca anche il delegato sindacale Michele Calabrese – inizialmente in Prefettura per prendere parte all’incontro, ma poi allontanato dai vertici della Cgil per tenere sereni i toni della discussione – , ci sarebbe la presenza in alcuni bar della città per diverse ore, coi camion dell’Acse lasciati incustoditi e dunque accessibili a tutti. Parole che hanno acceso uno scontro, poi subito sedato da Manari appena la Cgil ha concretizzato l’ipotesi di proclamare lo stato d’agitazione. Contro indagine della Cgil ed eventualità di revocare i licenziamenti se la tesi del sindacato sarà solida. Sulla questione però il sindacalista Giovanni Berritto non si sbilancia. «Sarà una vittoria per noi quando i lavoratori potranno ritornare a svolgere le proprie mansioni in azienda», ha detto. «Prendiamo atto che Manari abbia provato a intavolare la strada del dialogo». Fonte: La Città di Salerno

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