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Ad Assisi la Borsa del Turismo Religioso Internazionale Italia e Mondo Turismo ed Eventi 

Ad Assisi la Borsa del Turismo Religioso Internazionale

Dopo Padova e Roma, la quarta edizione della Borsa del Turismo Religioso Internazionaleapproda ad Assisi dal 24 al 27 novembre. Alla manifestazione sono attesi oltre 50  buyer tra italiani ed esteri e sono accreditati oltre un centinaio di sellers provenienti dall’Umbria, dall’Italia e da alcuni paesi esteri.

“L’obiettivo è quello di intercettare i flussi turistici mondiali, offrendo un’esperienza che sia, allo stesso tempo, religiosa e morale, artistica e culturale, spirituale e ambientale”, ha spiegato Il sindaco di Assisi Stefania Proietti. Oltre al Comune sono coinvolti anche Federalberghi Umbria e Discover Assisi – Convention Bureau

Il programma prevede per sabato 24 pomeriggio un incontro con Il sindaco di Assisi al Palazzo Comunale, per domenica 25, al mattino, un meeting promozionale riservato a enti, associazioni, realtà religiose, umbre, italiane ed estere, dove si potranno presentare i progetti e le diverse realtà, come siti religiosi, cammini e itinerari.Nel pomeriggio, una visita guidata di Assisi, fino alla Basilica di San Francesco.  Per lunedì 26  gli operatori (buyer e seller) saranno coinvolti nel workshop che si terrà al Palazzo Monte Frumentario.  Alla sera, per i buyer, è previsto un percorso archeologico romano-medioevale seguito da  una cena medievale.

Un fenomeno in crescita. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) sono oltre 300-330 milioni i “turisti religiosi” nel mondo, con un notevole giro di affari stimato in oltre 18 miliardi di dollari e con trend crescente verso località considerate sacre o con ricco patrimonio culturale, storico, artistico, sia in Europa che in altri continenti. Il turismo religioso internazionale si articola sia nella sua dimensione pastorale e di fede (attraverso il pellegrinaggio), sia in quella culturale, in cui la pratica turistica ha come meta luoghi con una forte connotazione religiosa, ma con motivazioni diverse, riconducibili all’arte, alla cultura, alla spiritualità, all’etica sociale. Nel mondo esistono migliaia di località che rispondono alle esigenze della domanda turistica religiosa, con differenziazioni territoriali, motivazionali, storiche, artistiche, culturali e con una “offerta” sempre più globale, interconnessa, strutturata, addirittura concorrenziale.

L’Italia è certamente una delle destinazioni principali dei flussi turistici mondiali (per i cattolici), considerando la presenza del Vaticano e di Roma, insieme ad altre realtà quali Assisi, Padova, San Giovanni Rotondo, Loreto e altre ancora. Del resto l’offerta religiosa del Bel Paese si sostanzia di circa 1.500 santuari, 30.000 chiese, 700 musei diocesani , oltre che di tantissimi monasteri e conventi. In tutti questi luoghi si concentra gran parte del patrimonio culturale – ed artistico – italiano ed essi rappresentano tappe fondamentali sia per i pellegrinaggi che per il turismo culturale e religioso. Secondo i dati presentati dal direttore esecutivo dell’Enit  Giovanni Bastianelli: “I percorsi di fede confortano sulla tendenza sempre crescente ad una ricerca interiore. Non è un caso l’aumento degli introiti internazionali in Italia del 71,4% nel 2017 rispetto al 2016 secondo l’Ufficio Studi Enit su dati Banca d’Italia. Il motivo religioso spinge al viaggio e alla sosta nei luoghi di culto soprattutto nel mese di maggio fino a giugno e nei periodi di settembre e ottobre, contribuendo alla distribuzione dei flussi durante tutto l’arco dell’anno. Le destinazioni principali si confermano Roma, Assisi e San Giovanni Rotondo, San Giovanni a Piro, Cagliari, Milano e Piacenza in termini di entrate internazionali e i mercati che spendono di più nelle località turistiche religiose italiane sono Brasile (21,1 mln di euro), Francia (14, mln di euro), Spagna (12,3 mln di euro) Colombia (10,3 mln) e Cile (9,9 milioni), tutti in crescita nel 2017 sul 2016”.  (fonte: guidaviaggi.it)

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