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Accadde oggi: il 1 dicembre 1990 l’Europa stringe la mano alla Gran Bretagna con l’inaugurazione del tunnel della manica Attualità 

Accadde oggi: il 1 dicembre 1990 l’Europa stringe la mano alla Gran Bretagna con l’inaugurazione del tunnel della manica

Accadde oggi: era il primo dicembre del 1990, 30 anni fa oggi, quando due operai, uno francese e uno inglese , fecero cadere l’ultimo pezzo di roccia che li separava, si incontrarono e si strinsero la mano all’interno del tunnel che passa sotto la Manica. Philippe Cozette, e il suo omologo britannico, Graham Faggioli, furono i primi uomini a camminare tra i due Paesi: sottoterra e sotto l’acqua. In quello che sembra un piccolo braccio di mare.

 Il primo progetto di unire le nazioni risale al 1802 quando Albert Matthieu-Favier, un ingegnere francese, avanzò la proposta di un tunnel, percorso dai passeggeri a bordo di carrozze trainate da cavalli e illuminato da lampade a olio. Il costo stimato all’epoca fu un milione di sterline. Nel 1880 la compagnia South Eastern Railway avviò delle trivellazioni sperimentali sul lato inglese, ma l’idea del tunnel sottomarino rimase sulla carta fino alla fine della Seconda guerra mondiale, quando le migliorie alle tecniche ingegneristiche la riportano all’attenzione generale. Nel 1984 i governi francese e britannico indissero una gara d’appalto tra società private, con l’arrivo di quattro proposte: due tunnel ferroviari, un tunnel automobilistico e un ponte. Il 12 febbraio 1985 siglarono a Canterbury il trattato Fixed Link Treaty e diedero ufficialmente il via ai lavori.

Da entrambi i lati, la costruzione del tunnel iniziò il primo dicembre 1987, congiungendosi il primo dicembre del 1990; seguirono, il 22 maggio e il 28 giugno del 1991, i festeggiamenti per la congiunzione dei tunnel ferroviari. Procedendo da entrambe le direzioni, in totale l’opera ha richiesto l’impegno di 15.000 lavoratori e una spesa di 10 miliardi di sterline (11.436.693.301 euro). L’inaugurazione si tenne il 6 maggio 1994, alla presenza della Regina Elisabetta e dell’allora presidente francese Francois Mitterand. Quello che era nato come il “tunnel dei record”, rivelatosi un insuccesso commerciale, potrebbe presto perdere il suo primato: dalla Cina è arrivato l’annuncio della costruzione di un tunnel di 123 chilometri, sotto il mare di Bohai. I lavori potrebbero concludersi entro il 2026.

 L’Eurotunnel, così chiamato dal nome della società concessionaria che lo gestirà fino al 2086, è una galleria lunga oltre 50 chilometri che unisce il comune britannico di Cheriton,nel Kent, a quello francese di Coquelles, vicino a Calais, passando sotto la Manica. Si tratta del tunnel con la parte sottomarina più lunga al mondo e, nella sua lunghezza, secondo solo alla galleria Seikan in Giappone. Aperto al pubblico alla fine del 1994, il tunnel offre tre servizi principali su rotaia: un treno-navetta per gli autoveicoli, il servizio passeggeri Eurostar tra Londra, Parigi e Bruxelles e il trasporto merci.

 Non potevamo alla fine di questo racconto di storia così vicina a noi, che spiega molto di come l’Europa sia diventata unica anche grazie alle opere di ingegneria (e come ora, con la Brexit, una delle preoccupazioni riguardi la continuità del libero commercio tra le due sponde), fare un salto nel recente passato. Durante la Prima guerra mondiale prese nome dalla Manica, ad esempio, il combattimento svoltosi il 27 ottobre 1916 tra due squadriglie tedesche di cacciatorpediniere e una formazione navale inglese, proveniente da Dover. E ancora, dopo la campagna tedesca della primavera del 1940, che portò alla conquista di tutta la costa continentale del Canale, si determinò una situazione di equilibrio sostanziale con la quasi totale interdizione del traffico alle grandi navi. Rilevanti furono le incursioni britanniche a Saint-Nazaire (marzo 1942) e a Dieppe (agosto 1942), e il cosiddetto forzamento della Manica – noto anche come Operazione Cerberus – operato da una squadra navale tedesca nel febbraio 1942. Al culmine della Seconda Guerra Mondiale, infine, il Canale fu teatro dell’Operazione Crossbow (ben raccontata anche nell’omonimo del 1965 diretto da Michael Anderson). Centinaia di specialisti della Raf con base a Buckinghamshire furono impegnati nello studio di immagini aeree sgranate e in bianco e nero, in condizioni meteorologiche avverse da una distanza di 30 mila piedi, per cercare di localizzare la zona operativa avversaria. Si trattava a tutti gli effetti di Spionaggio fotografico, che portò ad esempio alla scoperta della corazzata tedesca Bismarck nascosta tra i fiordi norvegesi, distrutta il giorno dopo della localizzazione nelle acque dell’Oceano Atlantico. La risposta inglese alla distruzione dell’orgoglio della flotta britannica, la Hood, nel corso della battaglia dello Stretto di Danimarca, con la morte di oltre 1.500 persone.

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