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Abbraccio Onlus: la Giustizia Riparativa come strumento di Trasformazione Sociale Attualità Lifestyle 

Abbraccio Onlus: la Giustizia Riparativa come strumento di Trasformazione Sociale

Il sodalizio fra l’associazione di volontariato L’Abbraccio Onlus e gli Uffici interdistrettuali Esecuzione Penale Esterna risale al 2005, ma, il presidente dell’associazione, Matteo Marzano conosce l’UEPE già dal lontano ‘86, anno in cui la giustizia riparativa esisteva seppur con grandi limitazioni.

L’Abbraccio Onlus nasce per ottemperare l’obiettivo sociale della trasformazione. Ogni progetto è volto al cambiamento, al riscatto. E per queste ragioni la onlus salernitana ospita tante persone in affidamento o in messa alla prova.

Lo stesso Marzano afferma: “Il primo utente UEPE è diventato uno dei soci dell’Abbraccio Onlus”, ed è proprio questo il concetto di trasformazione che fa bene alla società. “Per tale motivo l’associazione decide – spiega Marzano – di aprire le sue porte ad utenti con le più disparate esigenze che vanno dal sostegno psicologico alla cura della persona, dai servizi di ludoteca ai gruppi di auto mutuo aiuto, o ancora dai corsi di formazione professionale all’approvvigionamento di beni alimentari che ogni giorno soddisfa più di 500 famiglie nel salernitano, e per concludere il progetto “Fattoria”, gestita da ragazzi con disturbi psichici impegnati nella produzione di frutta e verdura, trasformata poi nella cucina del Ristorante Sociale Elpis in un menù completo, per 200 persone, ogni giorno dal 2015”.

Per realizzare tutto questo serve tanto lavoro, soprattutto tanto ascolto. I progetti in cantiere sono tanti, volti soprattutto agli adolescenti, categoria particolarmente fragile che necessita di notevole attenzione. Tanta è la voglia di aiutare le persone fragili ma per farlo è necessario aiutare chi si adopera nel terzo settore. E’ necessario snellire i tempi burocratici, agevolare i fondi esistenti per le associazioni del terzo settore, soprattutto agire, perché c’è chi non può più aspettare.

Articolo realizzato da Miriam Lamberti

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