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A Salerno va in scena “Malamuri”, il tema è la violenza sulle donne Primo piano Turismo ed Eventi 

A Salerno va in scena “Malamuri”, il tema è la violenza sulle donne

Prosegue a gonfie vele il progetto della Rassegna Teatrale Neo che, nel prossimo fine settimana, scenderà nuovamente in campo per regalare alla città di Salerno e a centinaia di appassionati un paio d’ore all’insegna delle emozioni e della riflessione. Ancora una volta il regista, gli attori e tutta l’organizzazione consentiranno al pubblico di ragionare e confrontarsi su tematiche di strettissima attualità, conferma del fatto che il teatro era e resta un veicolo sociale di straordinaria importanza. Il duplice evento è previsto sabato 4 e domenica 5 marzo presso il Piccolo Teatro del Giullare di Salerno, penultimo appuntamento della prestigiosa kermesse in compagnia dell’attrice Cristina Mazzaccaro che, nel suo “Malamuri”, racconterà la storia di una donna vittima di violenza fisica e psicologica, tormentata dalla solitudine e dall’angoscia e pronta ad annullare sè stessa pur di attendere il ritorno del marito. Lo spettacolo, che ha già fatto registrare boom di adesioni, è ambientato in un salotto della Napoli bene in un imprecisato periodo storico; d’altronde – purtroppo – la tematica affrontata è di strettissima attualità e sarebbe riduttivo circoscriverla ad una determinata epoca storica. L’obiettivo è chiaro: combattere la violenza di ogni genere sulle donne e sovvertire quelle terribili statistiche che parlano mediamente di una donna uccisa ogni tre giorni, spesso tra le mura domestiche e nel silenzio generale. “Chiusa nella sua prigione, all’interno di una bomba sul punto di esplodere, l’attrice immagina, danza, canta, nell’attesa che arrivi… che torni il suo Emilio. E così continua a rifugiarsi nelle cose che la collegano al marito, che le ricordano il suo amato. Ma niente sembra soddisfarla, nulla è in grado di essere il suo Emilio” si legge nella nota stampa emessa in queste ore. Per proiettarci allo spettacolo di sabato prossimo e per conoscere chi, dietro le quinte, svolge un lavoro di grandissimo spessore abbiamo avuto il piacere di intervistare telefonicamente il regista Gianni D’Amato, professionista molto conosciuto e apprezzato che, attraverso la sua rassegna teatrale, è riuscito a mettere in vetrina molti validi artisti richiamando l’attenzione di un pubblico variegato, ma ricco di giovani e adolescenti. Ecco le sue dichiarazioni:

Partiamo da un bilancio complessivo della vostra rassegna teatrale…

“Posso dire che siamo assolutamente soddisfatti, il bilancio è positivissimo e abbiamo centrato l’obiettivo principale che era quello di avvicinare tanti giovani al mondo del teatro. Abbinare la valorizzazione degli artisti alla partecipazione attiva di un pubblico talvolta composto da famiglie e adolescenti ci rende orgogliosi e ci ripaga dei tanti sacrifici che facciamo quotidianamente e che talvolta lo spettatore non può nemmeno immaginare. Col passare delle settimane è esponenzialmentne cresciuto il numero di ragazzi in sala, abbiamo inteso rappresentare alcune delle più attuali tematiche sociali ospitando professionisti di fama nazionale. Un linguaggio semplice, ma allo stesso tempo diretto, in cui il comune denominatore è la voglia di toccare le corde del cuore e della mente e di spingere ciascuno a riflettere. Per sperare in un cambiamento radicale della realtà che ci circonda dobbiamo sentirci protagonisti, non spettatori. E anche dalle cose apparentemente piccole può partire un segnale molto forte. Nel caso specifico posso dire che narrare la violenza non è mai compito semplice, soprattutto quando si vuole raccontare quella psicologica”.

Quanto è importante il rapporto col pubblico all’interno di uno spettacolo teatrale?

“E’ fondamentale, dico sempre che un teatro senza spettatori equivale a recitare con il sipario abbassato e le luci spente. Il pubblico, anzitutto, dà forza a noi che lavoriamo ogni giorno a questo progetto. Sapere che c’è gente che ti spinge è uno stimolo in più che la la differenza. Chi fa teatro sa bene in quante difficoltà quotidiane ci imbattiamo, se gettiamo il cuore oltre l’ostacolo è proprio per ripagare l’affetto e la stima di chi sposa i nostri progetti. E poi portiamo in scena spettacoli interattivi, in cui lo spettatore si immedesima con l’artista e si sente emotivamente coinvolto. Non vogliamo un pubblico “passivo”, ma reattivo. Forse gli adolescenti, attratti da televisione e cinema, sono “meno educati” rispetto al teatro, ma posso assicurarvi che la loro partecipazione emotiva è stata decisiva per la buona riuscita della rassegna. Sabato abbiamo già registrato il sold out, anche per domenica le adesioni sono tantissime. Tra noi e la gente si è formato il connubio giusto, non ci resta che aspettare il 4 marzo per vivere un’altra serata emozionante e ricca di contenuti”.

Andiamo nello specifico e presentiamo al pubblico lo spettacolo del prossimo 4 marzo…

“Ci teniamo molto ad affrontare con frequenza la tematica della violenza fisica e psicologica sulle donne. L’universo femminile è sempre al centro delle nostre attività, lo testimonia lo spettacolo dello scorso dicembre in cui la grandissima Giulia Di Quilio si è cimentata nell’antica arte del Burlesque. In quella circostanza l’obiettivo era far capire al pubblico quanto la bellezza del corpo possa essere una vera e propria forma artistica che va oltre il mero e freddo giudizio estetico. Una sorta di distacco totale da ogni sorta di pregiudizio e un invito affinché tutti si sentano liberi di esprimere sè stessi e di valorizzare la propria persona. In questo caso la bravissima Cristina Mazzaccaro metterà in scena lo spettacolo “Malamuri”, storia di una donna succube del suo amore per un uomo assente. E’ una storia di solitudine, di sofferenza, in cui è centrale la ricerca di una propria identità. Lo spettacolo ha una durata di circa un’ora, la poliedrica attrice diletterà il pubblico con balli, recitazioni e canti valorizzando anche il nostro dialetto. Da quello salernitano a quello cilentano, un’autentica e piacevole mescolanza di suoni. Del resto parliamo di una professionista di alto livello che, nel suo percorso, vanta numerosi musical, spettacoli di prosa e concerti per voce solista. Malamuri è tratto da “Le bel indifferent” di Jean Cocteau, aver curato la regia è stato un onere e un onore e spero che il pubblico possa apprezzare quanto andremo a proporre tra pochi giorni”.

Quanto coraggio ci vuole a trattare tematiche così delicate?

“Chi fa questo tipo di attività deve sempre essere consapevole che ci voglia coraggio. Il teatro ha un ruolo sociale fondamentale, abbiamo voglia di lanciare una sorta di sfida a chi, rispetto alle problematiche, preferisce voltarsi dall’altra parte. In sala ci saranno ragazzi, adolescenti e famiglie; immaginare che anche un solo spettatore, a cena, affronterà con i genitori o con gli amici la tematica proposta significherebbe aver colto nel segno. I nostri spettacoli devono lasciare in eredità più domande che risposte, la capacità dell’artista è quella di saper toccare le corde giuste stimolando curiosità e riflessione. Un viaggio interiore fatto di analisi, autocritica, voglia di mettersi in discussione. In un clima sereno, amicale, anche divertente in alcuni casi. Ma con un messaggio implicito di fondo che ciascuno deve cogliere e interpretare. Il fatto che si parli di violenza sulle donne a ridosso dell’8 marzo è soltanto una casualità. A noi interessa se ne parli sempre, ogni giorno, senza aspettare la cosiddetta “giornata a tema” che talvolta è mero esercizio retorico fatto di tanto fumo e poca concretezza”.

L’area comunicazione, capitanata dalla dottoressa Maria Scognamiglio, ricorda che prima dell’inizio dello spettacolo sarà possibile assistere ad una performance dal vivo nel foyer del teatro e gustare un aperitivo al bar Caffetteria El Ritual, proprio di fronte il teatro, grazie ad una convenzione. Inoltre, come sempre a fine spettacolo, sarà possibile conoscere i protagonisti della serata assaporando una buona pizza grazie alla partnership de Il Salotto, rinomata pizzeria di Pontecagnano laddove, mostrando il biglietto d’ingresso, si avrà diritto ad uno sconto sulla cena. La terza edizione della Rassegna teatrale NEO chiuderà il sipario il 22 e 23 Aprile con il ritorno della TOY Company, diretta dai giovanissimi Alessandro Amatrudo e Andrea Mauro, in scena con l’opera “Fragile” che parla di adolescenza e fragilità. Apputamento a sabato (20:30) e domenica (18:30) presso il Piccolo Teatro del Giullare ubicato in via Matteo Incagliati a Salerno. Complimenti al regista D’Amato, agli attori e a tutto lo staff che, dopo anni difficili per il teatro causa pandemia, hanno avuto la forza e la capacità di portare avanti un progetto ambizioso e lungimirante che dà lustro alla città di Salerno e alla sua provincia. Una scuola di vita di cui i giovani di oggi, attratti dall’ingannevole realtà virtuale, hanno assolutamente bisogno.

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