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A Salerno il lavoro continua a uccidere Cronaca Economia Primo piano 

A Salerno il lavoro continua a uccidere

Sono 3 in più le “morti bianche” denunciate in provincia di Salerno, rispetto allo stesso periodo del 2017 quando erano stati cinque. Un incremento spiegabile dal boom, in Italia, di decessi sul posto di lavoro, che si è registrato nei primi 11 mesi dell’anno scorso. Cifre allarmanti, disponibili sul sito Inail. Lo scenario, inoltre, fa emergere l’aumento di denunce di infortuni e malattie professionali.

Le morti sul lavoro. La Campania patisce un aumento di 20 morti, tra gennaio e novembre del 2018: 8 di queste sono in provincia di Napoli. In tutto il Paese, le denunce di infortunio con esito mortale, presentate all’Inail, sono 1.046: 94 in più delle 952 del 2017 (+9,9%). «L’aumento – spiega l’Inail – è dovuto soprattutto all’elevato numero di decessi avvenuti lo scorso mese di agosto rispetto all’agosto 2017, alcuni dei quali causati dai cosiddetti incidenti “plurimi”, che causano la morte di due o più lavoratori. Ad agosto, infatti, si è contato un rilevante numero di vittime (37) in incidenti plurimi rispetto all’intero periodo gennaio- novembre 2017 (42)». In quel mese, tra gli eventi dal bilancio peggiore, si ricordano il crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 denunce di casi mortali; gli incidenti stradali di Lesina e Foggia, con 16 braccianti morti. Nel 2018 sono 23 gli incidenti plurimi, costati la vita a 80 lavoratori: quasi il doppio dei 42 deceduti nei 15 incidenti plurimi del 2017. Tra settembre e novembre si registra la morte di 2 dipendenti dell’Archivio di Stato, vittime di una fuga di gas ad Arezzo; di 4 persone travolte da una frana, durante i lavori a una condotta fognaria, danneggiata dal maltempo a Isola di Capo Rizzuto, in Calabria; di 7 lavoratori coinvolti in tre incidenti stradali nel Lazio e in Lombardia; di 2 operai edili precipitati nel vuoto, nel corso di lavori di ristrutturazione in uno stabile di Taranto. I dati evidenziano una crescita sia di casi mortali sul lavoro – da 694 a 720 (+3,7%) – sia di quelli in itinere, ossia nel tragitto di andata e ritorno tra casa e posto di lavoro (in aumento del 26,4%, da 258 a 326). A livello regionale spiccano i 29 morti in più del Veneto (da 84 a 113), i 23 in più della Lombardia (da 127 a 150) e i 22 in più della Calabria (da 16 a 38). Seguono Campania (+20), Piemonte (+15) e Toscana (+11). Cali significativi, invece, in Abruzzo (da 47 a 23) e Marche (da 32 a 18). Perdono la vita più gli uomini (87 denunce in più) delle donne (7 in più).

Gli infortuni sul lavoro. In provincia di Salerno gli infortuni sono 5.400, circa il 24% della regione. In tutta la Campania ammontano a circa 23mila, di cui 10.900 (il 49%) in provincia di Napoli. In Italia, i casi denunciati sono 592.571, in aumento dello 0,5% rispetto all’analogo periodo del 2017. Crescono tanto la quota di incidenti sul lavoro, passati da 501.274 a 502.093 (+0,2%), quanto quelli in itinere (da 88.209 a 90.478, +2,6%). Nel periodo considerato, il numero degli infortuni sale dello 0,7% nella gestione Industria e servizi (da 462.304 a 465.653 casi) e dello 0,3% nel Conto Stato (da 95.712 a 95.981). In Agricoltura, invece, cala dell’1,7% (da 31.467 a 30.937). Tra le regioni con i maggiori incrementi, si segnalano la Provincia autonoma di Bolzano (+5,3%), il Friuli Venezia Giulia (+4,3%) e il Molise (+3,2%). Sensibili decrementi, viceversa, nella Provincia autonoma di Trento (-7,6%), in Valle d’Aosta (-4,6%) e in Abruzzo (-3,7%). Fonte: La Città di Salerno

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