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Ilaria Cucchi: “Mai avrei voluto immagini di quel genere”. I vertici dell’Arma aprono l’inchiesta. Cronaca 

Ilaria Cucchi: “Mai avrei voluto immagini di quel genere”. I vertici dell’Arma aprono l’inchiesta.

Pestaggio ai danni di un uomo, storia di qualche giorno fa che ha fatto rumore. L’arma stessa ha deciso di aprire un’inchiesta interna per valutare la condotta e capire se c’è stato un eccesso da parte degli uomini in divisa nei confronti di chi, va detto, non è rimasto con le mani in mano. Immagini che sono arrivate anche davanti agli occhi di Ilaria Cucchi, una donna che conosce bene, purtroppo, storie simili col prezzo pagato che è di quelli assurdi: la morte di un fratello, Stefano, per mano di chi dovrebbe tutelare il cittadino. Una dura e lunga battaglia che ha portato i suoi frutti dopo molto tempo.

Mai avrei immaginato – così inizia la sua lunga e interessante intervista su La Repubblica Napoli – di vedere immagini simili, non adesso e non in questo momento di grande emergenza. Sento molta tristezza e grande dolore perchè quello che si vede è un pestaggio brutale, mi ricorda quello subito da Riccardo Magherini anche se questa storia ha in sè un paradosso: mai come in questo periodo stiamo dimostrando al mondo cosa siamo capaci di fare. Abbiamo riscoperto lo Stato, stiamo ammirando il lavoro dei medici, i veri eroi di questa vicenda, e delle forze dell’ordine che sono in prima linea. E poi si verificano cose del genere. Spero che venga fatta giustizia, cose del genere non possono rimanere impunite. In tal senso è importante il gesto dell’Arma stessa ha avviato un’indagine interna, oltre al lavoro della Procura di Salerno che si è già mossa”.

Nella ricostruzione della storia si è parlato di un inseguimento e di un tentativo di investire un carabiniere, ma per Ilaria Cucchi questo non cambia la sostanza.

Qualsiasi cosa sia accaduta, il pestaggio non è assolutamente giustificato. Lo stesso discorso vale per i problemi psichici dell’uomo, il che rende ancora più grave l’accaduto. Basta guardare le immagini: hanno continuato a colpirlo anche quando era a terra e non poteva più muoversi. Hanno infierito prima in tre e poi in cinque su una persona che non poteva più difendersi”.

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