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Il 6 febbraio 1952 finisce il trono di Giorgio VI Cronaca 

Il 6 febbraio 1952 finisce il trono di Giorgio VI

Accadde oggi: era il 6 febbraio 1952, 72 anni fa,  alla morte di suo padre Giorgio VI quando  la giovane Elisabetta fu destinata a regnare più a lungo di ogni altro sovrano nella storia britannica: ereditava un Paese che ancora doveva rialzare la testa dalla devastazione della seconda guerra mondiale, quando ancora era in vigore il razionamento alimentare e Winston Churchill primo ministro. Come figlia maggiore del secondogenito di re Giorgio V, per Elisabetta, nata il 21 aprile del 1926, si prospettava un futuro lontano dai riflettori di Buckingham Palace e dalle responsabilità di guida e rappresentanza di quello che allora era ancora un Impero. Tutto cambiò un decennio dopo quando suo zio, re Edoardo VIII, abdicò per poter sposare Wallis Simpson, la compagna americana, donna che non apparteneva all’aristocrazia, con un divorzio già alle spalle e uno in arrivo. Una relazione invisa alla Famiglia Reale e osteggiata duramente dal governo e dal Parlamento inglese. L’11 dicembre 1936, il padre di Elisabetta, nato Albert Frederick Arthur George – ‘Bertie’ per la cerchia dei familiari e amici più stretti – divenne re Giorgio VI, e la giovane principessa si trovò improvvisamente nella posizione di erede, prima nella linea di successione al trono britannico. Giorgio VI, le cui fatiche per superare la balbuzie sono state raccontate nel film del 2010 “Il discorso del re”, divenne, durante la Seconda Guerra Mondiale, un vero e proprio simbolo della determinazione britannica a vincere la guerra. La sua popolarità salì alle stelle quando si rifiutò di abbandonare Londra durante il Blitz nazista nei primi mesi del conflitto. Era con la regina a Buckingham Palace quando il palazzo reale fu bombardato. Elisabetta seguì il padre nel dare l’esempio: all’inizio del 1945 si arruolò all’Auxiliary Auxiliary Territorial Service diventando la prima donna della Famiglia Reale ad unirsi alle forze armate a tempo pieno. Le fatiche del conflitto aggravarono le precarie condizioni di salute di Giorgio VI già minate dal fumo: soffriva di arterosclerosi e lo sviluppo di un cancro ai polmoni lo costrinse a un intervento chirurgico in cui gli fu asportato l’intero polmone sinistro. Elisabetta assunse via via su di sé gli impegni reali mentre la salute del padre si deteriorava. Ed era uno di questi impegni in sostituzione del re malato, il tour del Commonwealth, in cui la giovane principessa si imbarcò, insieme al principe Filippo, nel 1952. Il 31 gennaio 1952, nonostante medici e familiari avessero cercato di dissuaderlo, Giorgio VI volle andare all’aeroporto a salutare Elisabetta e Filippo in partenza, destinazione Australia via Kenya. Fu la sua ultima apparizione pubblica. Sei giorni dopo, alle 7:30 della mattina del 6 febbraio, fu trovato morto nel suo letto a Sandringham House, la residenza della Famiglia Reale nel Norfolk. Era morto nella notte per una trombosi coronarica all’età di 56 anni. Elisabetta si trovava in un remoto lodge keniota quando apprese la notizia della morte del padre. Rientrò immediatamente a Londra sbarcando dall’aereo vestita a lutto per iniziare la sua vita da regina.  L’incoronazione avverrà l’anno successivo, Il 2 giugno 1953, a Westminster Abbey, e fu il primo grande evento seguito dalla maggior parte del pubblico in diretta televisiva. Milioni di persone in tutto il mondo guardarono la cerimonia in TV, superando per la prima volta il pubblico radiofonico

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