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YOUTUBER A ROMA E MORTE DI UN BIMBO PER OMICIDIO STRADALE L'Avvocato risponde 

YOUTUBER A ROMA E MORTE DI UN BIMBO PER OMICIDIO STRADALE

Come non vorremmo mai occuparci di avvenimenti così raccapriccianti ma, al contempo, come riteniamo utile parlarne per far sì che, soprattutto i più giovani, comprendano quali siano i limiti invalicabili che consentono di indirizzare una corretta vita sociale.
Balza alle cronache la morte di un bambino di 5 anni, per colpa della scellerata condotta di alcuni non meglio identificati ragazzi che, per assurgere all’onore delle nostre tristi cronache, hanno avviato un macabro spettacolo sui social, solo per raccogliere like in rete, e portando avanti la sfida di vivere 50 ore continuative su un costosissimo SUV noleggiato.
Per portare a termine questo progetto, mangiavano nei drive in, dormivano nei parcheggi e, presumibilmente, tenevano alta la loro bieca reattività con l’uso di sostanze illecite.
La vergogna di appartenere alla stessa generazione di chi non ha cura del prossimo, deve essere sprone per tutti quei giovani che, invece, hanno come obiettivo quello di costruire una vita rispettosa di regole e valori sociali. Certo non è una grande consolazione, ma approfondiamo quali siano le recenti innovazioni dettate dal legislatore, in merito al reato di omicidio stradale.
Detta fattispecie è regolata dagli articoli 589 bis e ter del Codice Penale e prevede una punibilità dai 2 ai 7 anni di reclusione, per chi provoca con colpa la morte di una persona, in violazione alle norme del Codice della Strada. Ovviamente, la responsabilità diretta ricade sul conducente del veicolo ma, nel caso che prendiamo oggi in esame, non è da escludere il coinvolgimento anche degli altri membri di quel triste manipolo di scellerati, per l’attuazione di una condotta condivisa.
La pena base è aumentata in caso di accertamento di guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, oppure quando nel sinistro muoiono più persone.
È previsto l’arresto “facoltativo” dell’investitore che diventa però “obbligatorio” alla presenza delle citate aggravanti.
Aspetto positivo delle ultime disposizioni di legge, è dato dal concetto di flagranza, che non è più rigidamente legato al momento del sinistro, ma che si prolunga con lo sviluppo delle indagini, consentendo quindi l’arresto, anche in momenti successivi al tragico evento.

Per maggiori informazioni è possibile richiedere la consulenza specifica dei legali dello Studio Legale Labonia.

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