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Uccise Ciro d’Onofrio in via Kennedy a Salerno, Siniscalchi vuole evitare l’ergastolo Cronaca 

Uccise Ciro d’Onofrio in via Kennedy a Salerno, Siniscalchi vuole evitare l’ergastolo

È accusato dell’omicidio di Ciro D’Onofrio, ammazzato a Pastena il 30 luglio di tre anni fa: un delitto maturato negli ambienti dello spaccio cittadino. Eugenio Siniscalchi, 28 anni, di San Mango Piemonte, in carcere dallo scorso luglio, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Ed è per questo motivo che, al fine di formalizzare la richiesta, l’udienza preliminare, celebrata ieri dinanzi al gup Alfonso Scermino del tribunale di Salerno, è stata aggiornata all’inizio di aprile. Quella sera, secondo la ricostruzione fatta dalla Procura, Siniscalchi e il fratello minore, per il quale si procede separatemene, raggiunsero in scooter il luogo dell’agguato, via Kennedy. Tra D’Onofrio e Siniscalchi – scopriranno i poliziotti della Mobile durante le indagini – c’erano state numerose telefonate. D’Onofrio era molto nervoso e preoccupato per un debito. Tra i due, vittima e presunto assassino, c’erano stati anche precedenti screzi. Nelle indagini sull’omicidio si inserisce anche l’episodio intimidatorio diretto a D’Onofrio quando – a maggio 2017 – subì un attentato contro la sua abitazione. Fu esploso un colpo di pistola: messaggio chiaro di minaccia. L’omicidio avvenne intorno alle 21,45 quando lo scooter raggiunse il bar di via Kennedy. Sul sellino del Piaggio Free – dicono gli inquirenti – c’erano i fratelli Siniscalchi che, a volto coperto dal casco, si avvicinarono alla vittima. E dopo un breve scambio di battute il maggiore dei Siniscalchi, Eugenio, sparò tre colpi di pistola calibro 9: uno raggiunge  bersaglio al polmone e al cuore, un altro alla scapola causando l’immediato mediato decesso. Il commando, scrive la Città- dopo l’assassinio, scappò via, passano prima da casa a San Mango Piemonte e diresse a Giffoni Valle Piaria do ve trascorse la notte.

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