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Turista americana morta in mare, proroga delle indagini Cronaca Provincia Provincia e Regione 

Turista americana morta in mare, proroga delle indagini

A fine mese scadono i termini dell’indagine preliminare disposta dalla procura di Salerno per far luce sulle responsabilità della morte della turista americana, Adrienne Vaughan, deceduta nella collisione del 3 agosto scorso a largo del fiordo di Furore, tra il gozzo guidato dallo skipper Elio Persico e il veliero Tortuga. Lo scrive il Mattino.

Ma la prossima settimana ci saranno ulteriori rilievi tecnici a bordo dell’imbarcazione piccola e questo lascia supporre che, quasi sicuramente, ci sarà un proroga delle indagini. I rilievi tecnici disposti dalla procura (diretta dal procuratore capo Giuseppe Borrelli e dal vicario Luigi Alberto Cannavale) stanno andando avanti in maniera molto meticolosa. Per questo motivo, oltre ad essere ancora sottoposto a sequestro il gozzo della Daily Luxury Boat srl, non è stato riconsegnato al suo proprietario neanche il veliero Tortuga. Infatti il tecnico incaricato dalla procura, l’ingegnere professor Antonio Scamardella – già consulente tecnico della Procura di Grosseto per l’indagine sul naufragio all’isola del Giglio della Costa Concordia – sta svolgendo perizie combinate. Ovvero: tutto ciò che rileva sul gozzo lo compara con una verifica dettagliata anche del Tortuga. Tortuga che, nel frattempo, è stato sottoposto agli accertamenti necessari per il ritorno in navigazione e, la settimana prossima, è stato autorizzato anche alla prova in mare. Così, quando arriverà il via libera della procura, la nave potrà riprendere tutte le sue attività. Il legale del Tortuga, l’avvocato Daniele Varini, è pronto a richiedere il dissequestro.
Una volta consegnata la perizia, bisognerà vedere di quanto sarà la proroga che la procura potrebbe concedere ai consulenti (ricordiamo che per gli armatori l’avvocato Maurizio Sica ha nominato l’ingegnere Stefano Milanesi) prima di valutare anche le singole posizioni degli indagati. Contestualmente al lavoro sui due natanti c’è anche quello sui telefoni cellulari dello skipper, Elio Persico, e della famiglia della vittima.

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