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Telecamere in tilt da quindici anni a Battipaglia: fondi per attivarle Provincia e Regione 

Telecamere in tilt da quindici anni a Battipaglia: fondi per attivarle

Le videocamere ci sono da più di 15 anni, ma non ne funziona neppure una. Pochi giorni e le cose dovrebbero cambiare: dopo la delusione in salsa Consip, la sindaca Cecilia Francesechiama il colosso della tecnologia e mette sul piatto quasi 50mila euro.

Arriva Fastweb. È ufficiale: saranno i tecnici della Fastweb ad occuparsi dei servizi di ripristino, assistenza e manutenzione dell’impianto di videosorveglianza. Lo ha disposto, con una determina di affidamento, il dirigente del settore Affari generali,Caterina Iorio. 25 telecamere collegate alla Caserma dei carabinieri: a risvegliare dal sonno gli occhi elettronici guasti da anni saranno gli esperti del colosso che si era aggiudicato il Lotto 3 della convenzione Consip per i sistemi di videosorveglianza e dei servizi connessi. L’amministrazione voleva partecipare e la responsabile comunale, Carmela Buonomo, aveva richiesto progetto preliminare, preventivo e sopralluogo.

L’esclusione e l’accordo. Sembrava cosa fatta, ma il 18 di giugno è arrivata la doccia fredda: la Consip dava notizia dell’«avvenuto esaurimento dei massimali del lotto 3 per massicci ordinativi da amministrazioni centrali». Chi prima arriva, meglio alloggia: Battipaglia resta fuori, ma non si perde d’animo e continua ad interloquire con Fastweb, strappando lo stesso prezzo del listino Consip. 38.341,45 euro: 46.776,57 con l’Iva. Via libera all’affidamento: dall’inizio dei lavori, Fastweb avrà 30 giorni di tempo. Ogni dì di ritardo vale una penale da 50euro.

Si riaccendono gli “occhi”. Si riaccendono telecamere spente per troppo tempo: le prime furono installate nel 2003 e nel 2012 ne arrivarono altre 12. Spente, riaccese e di nuovo. Le forze dell’ordine non hanno mai potuto trarre giovamento da quelle telecamere. Tant’è che pure il nuovo comandante dei carabinieri, il maggiore Vitantonio Sisto , in più occasioni ha proposto di riaccendere gli occhi elettronici del “grande fratello” su una città alle prese con l’emergenza ambientale, coi roghi e, a detta del Ministero dell’Interno, con un’«elevata incidenza criminale». Eppure, nella graduatoria dei comuni che hanno partecipato al Patto per la sicurezza urbana, promosso dal Viminale, Battipaglia non è riuscita a strappare il becco di un quattrino: è al 1757simo posto su 2.426 comuni. Fonte: La Città di Salerno

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