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Sussidio di povertà da 40 euro, a Salerno c’è chi l’aspetta da tre mesi Cronaca Primo piano 

Sussidio di povertà da 40 euro, a Salerno c’è chi l’aspetta da tre mesi

Quasi tutti i giorni, da agosto, si presenta agli sportelli dell’Inps per capire che cosa stia accadendo. Non si dà pace Luigi Bara, perché per lui quei 190 euro del Reddito d’inclusione sono il suo unico sostentamento. Eppure, da agosto, non riceve più il sussidio e nessuno sa spiegargli la ragione. Barba bianca, sguardo duro che tradisce un profondo senso di solitudine, il signor Bara, 56 anni, ormai è solo al mondo e ha già avuto un’ischemia che lo stava uccidendo. Soprattutto, è disperato: «Ho preparato le carte, mi hanno detto che è tutto a posto, ma nessuno riesce a spiegarmi la ragione di questo ritardo nei pagamenti. Prima – chiarisce – mi hanno detto che il 15 settembre avrei trovato i soldi, poi che doveva passare ancora un mese, ieri mi hanno risposto che la cifra è prevista ma non è ancora stato indicato quanto tempo devo aspettare».

Come il signor Bara ci sono anche altre persone che vivono in un grave stato d’indigenza e che sono nella stessa situazione. «C’è chi dovrebbe avere 40 euro di Rei e nonostante la cifra così irrisoria ancora non ha visto nemmeno un centesimo. Se continuano a non rispondere – promette – andrò dritto alla guardia di finanza a denunciare tutti». E questi soldi servirebbero anche subito non solo per la spesa quotidiana, ma soprattutto per pagare almeno la bolletta della luce di una casa – dichiarata inagibile – che il signor Bara ha ricevuto in eredità e dove va a dormire nonostante le condizioni di estremo degrado. «Non fa nulla che mi piove in casa e che i vigili mi hanno detto che non ci posso entrare, almeno è un riparo e non sono costretto ad andare al dormitorio. Ma se non pago entro qualche giorno non avrò più scelta », confida senza nascondere la rabbia e la frustrazione.

Stessi sentimenti che connotano il racconto diDomenico Di Fabio , anche lui in attesa del Reddito d’inclusione. Per avere diritto al sussidio, che avrebbe rischiato di perdere, visto che è obbligatorio indicare una residenza, il signor Di Fabio si è dovuto far scrivere senza tetto sulla carta d’identità. La card su cui vengono accreditati i soldi e tutta la documentazione, in questo modo, può ritirarla alla Croce bianca. «Ammesso che ci siano i fondi anche per me. So che a Napoli stanno pagando, non si capisce perché invece a Salerno sono fermi. Se c’è un problema di risorse, allora – si domanda – non dovrebbero riguardare tutta la Campania».

Quel gruzzoletto che dovrebbe arrivare, potrebbe alleviare qualcuna delle quotidiane difficoltà come quella di pagare il biglietto del bus. Come molti altri senza tetto, infatti, il signor Di Fabio frequenta il dormitorio della Caritas al rione Petrosino. «Grazie alla generosità di don Marco Russo , di Tonino Bonifacio , del cappellano dell’ospedale don Vito Granozio e del dicono Mimmo ho qualcosa da mangiare e un posto dove dormire, ma continuo a collezionare ogni giorno anche tre o quattro multe. Non posso camminare perché – chiarisce – oltre ad essere cardiopatico, ho un bypass e una protesi alla gamba e non ho altra scelta che spostarmi con i pullman. Capita anche che qualcuno mi chiami in parrocchia per darmi una mano, oppure che debba andare al San Leonardo, anche solo per un controllo, ma continuo a prendere multe a raffica». Sanzioni che – tra l’altro – difficilmente un senza tetto può pagare. «Non ho mai chiesto nulla al Comune – precisa Di Fabio – e mai ho ricevuto nulla che non mi spettaste, ma sarebbe importante se aiutassero chi è in difficoltà economiche dandogli almeno la possibilità di spostarsi con i mezzi pubblici senza pagare». Fonte: la Città di Salerno

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