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Stranger Things, esperti a confronto all’Università di Salerno Provincia Provincia e Regione Unisa e Scuola 

Stranger Things, esperti a confronto all’Università di Salerno

La 1 st International Online Conference on Television Series and Society (IOC-TSS), “Stranger Things, Invasive Worlds. Narratives, Audiences, Media Cultures” [“Stranger Things, mondi invasivi. Narrazioni, audiences, culture mediali”], con la direzione scientifico-organizzativa di Mario Tirino e Simona Castellano, si svolgerà completamente online sulla piattaforma Microsoft Teams nei giorni 26 e 27 aprile 2022.
Il convegno internazionale, organizzato dal Centro Studi “Media Culture Società” (Dipartimento di Studi Politici e Sociali, Università degli Studi di Salerno), n collaborazione con Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DISPAC) dell’Università di Salerno, Universitat Pompeu Fabra (Barcelona), Université Paul-Valéry Montpellier IIIAvanguardia 21 Edizioni, con il patrocinio della Sezione Processi e Istituzioni Culturali dell’Associazione Italiana Sociologia (PIC-AIS), vedrà la partecipazione di numerosi studiosi di Atenei internazionali e nazionali e si articolerà in tre differenti panel: narrazioni, audiences e culture mediali. Attraverso un approccio interdisciplinare, che tiene conto delle dimensioni socioculturali, estetiche, visuali e mediologiche, la conferenza internazionale si pone l’obiettivo di riflettere sulla serie televisiva Stranger Things, ideata da Matt e Ross Duffer e distribuita da Netflix. «Stranger Things è una serie TV che offre numerosi spunti, aprendo a riflessioni di più ampio respiro certamente sulla serialità televisiva, ma in maniera più generale sulle narrazioni, sulle audience e sulle culture mediali della società digitale – affermano i direttori scientifico-organizzativi del convegno, Mario Tirino e Simona Castellano –. Abbiamo così deciso di organizzare un convegno interdisciplinare che, attraverso il contributo di studiosi di Università italiane ed europee e focalizzato su una serie televisiva centrale nell’immaginario contemporaneo, potesse aiutare a comprendere le molteplici sfaccettature e le complesse dinamiche che regolano il mediascape nel quale abitiamo, approfondendo il ruolo dello spettatore-consumatore all’interno dei processi socio-culturali».Martedì 26 aprile, alle ore 14.00, saranno Roberta Bartoletti (Presidente PIC – AIS) Gennaro Iorio (Direttore DISPS, Università di Salerno), e Luca Cerchiai (Direttore DISPAC, Università di Salerno) ad aprire il convegno con i saluti istituzionali. A seguire, il keynote speaker Ivan Pintor Iranzo (Universitat Pompeu Fabra), con il discussant Gino Frezza (Università di Salerno) apriranno i lavori del convegno. Nella stessa giornata, nel Panel 1 – Narrazioni (chair Simona Castellano) presenteranno i propri interventi Lorenzo Denicolai (Università di Torino), Valerio Di Paola (Università “La Sapienza” di Roma), Vincenzo Susca (Université Paul-Valéry Montpellier 3), Federico Tarquini (Università “Niccolò Cusano”).

Mercoledì 27 aprile, dalle ore 9.30, nel Panel 2 – Audiences (chair Lorenzo Di Paola), presenteranno la propria relazione Simona Castellano (Università di Salerno), Antonella Mascio (Università di Bologna), Daniela Pomarico (Université Paul-Valéry Montpellier 3), Mario Tirino (Università di Salerno). A seguire, nel Panel 3 – Culture mediali (chair Mario Tirino), Giorgio Busi Rizzi (Ghent University) e Lorenzo Di Paola (Università di Messina), Daniela Cardini (IULM) e Gianni Sibilla (Università Cattolica del Sacro Cuore), Alessio Ceccherelli (Università “Tor Vergata” di Roma), Vincenzo Del Gaudio (Università Telematica eCampus) e Marco Teti (Università Telematica eCampus). «Questo convegno costituisce un’occasione di ricerca e di confronto importante fra studiosi italiani ed europei sui temi della produzione seriale della fiction contemporanea – dichiara Gino Frezza, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e direttore del Centro Studi “Media Culture Società” dell’Ateneo salernitano – Si tratta di un ambito di studi che consente di verificare come questa forma di immaginario narrativo sia una esperienza decisiva sia sul piano dell’educazione delle giovani generazioni sia su quello della capacità dell’immaginario di cogliere i cambiamenti sociali, di rappresentarne le forme inconsce, i dilemmi talvolta più scottanti. Spesso l’immaginario della fiction riesce a vedere prima della scienza e prima del pensiero razionale, per questo è oggi importante discutere nell’ambito di questo convegno i motivi che rendono la fiction uno schermo simbolico in grado di rivelare i fondamenti della relazione sociale».

 

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