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Spacciatore a Sant’Eustachio per accudire la figlia malata: in casa aveva 20 involucri contenenti cocaina Cronaca 

Spacciatore a Sant’Eustachio per accudire la figlia malata: in casa aveva 20 involucri contenenti cocaina

Spacciatore per necessità. Non hanno dubbi su questo gli agenti della sezione Criminalità diffusa della Squadra mobile che l’altro giorno hanno arrestato un uomo presso la sua abitazione di Sant’Eustachio. Una casa molto povera al cui interno non vi era una centrale dello spaccio ma soltanto poche quantità per tentare di ar
rotondare un piccolo gruzzolo di denaro necessario alla sopravvivenza. Il pusher, secondo i poliziotti, era quasi sicuramente al servizio di qualche gruppo di spacciatori ben radicati nella zona orientale: è stato difatti trovato, nel corso del controllo, in possesso di 20 involucri di cellophane contenenti sostanza stupefacente del tipo cocaina, tre confezioni di hashish nonché tutto l’occorrente per il taglio ed il confezionamento dello stupefacente. S.V., salernitano di quarantatré anni, è stato così tratto in arresto. Probabilmente – e questo è in  fase di accertamento – era soltanto dedito alla lavorazione della droga e alla preparazione delle dosi. Erano giorni, però, che i poliziotti della Squadra mobile lo tenevano sotto stretto controllo tant’è che avevano notato un continuo via vai di persone e lo avevano notato in strada mentre intratteneva rapporti con pregiudicati. Ma, lo scenario che si sono trovati dinanzi agli occhi, una volta fatta irruzione nel suo appartamento, è stata delle più tristi: una situazione di degrado, una famiglia poverissima, una figlia gravemente malata: dettagli che non hanno lasciato alcun dubbio agli investigatori in merito allo stato di forte necessità nel quale versava l’uomo. Necessità che, però, non giusitifica in alcun modo la sua attività. Probabilmente,- scrive il Mattino oggi in edicola- non avendo trova  altro lavoro, non gli era rimasto che mettersi al soldo degli spacciatori per racimolare qualcosa di soli necessario alle cure per la figlia e alla sopravvivenza della sua famiglia. Non si tratterebbe, dunque, di un pusher esperto e neanche di una persone inserito in un organico criminale ma soltanto di una  persona bisognosa. Ora le indagini proseguono innanzitutto per analizzare la droga sequestrata e capirne la qualità e il livello di purezza, quindi per accertare la rete di collegamenti che il 43enne avrebbe e risalire così a chi gestisce il vero spaccio di droga.

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