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Sondaggio Ipsos, un italiano su 6 rifiuterà il vaccino anti – Covid Attualità Italia e Mondo Primo piano 

Sondaggio Ipsos, un italiano su 6 rifiuterà il vaccino anti – Covid

Con l’aumentare del numero dei vaccini anti-Covid arrivati alla fase 3 della sperimentazione, sembra sempre più vicino il momento in cui sarà effettivamente possibile ricevere una protezione nei confronti del coronavirus Sars-CoV-2.

Gli italiani sono pronti a farsi vaccinare? Secondo i risultati di un recente sondaggio condotto da Ipsos e ripreso dal Corriere della Sera, come riporta Sky TG 24, sembrerebbe di no. Il 16% degli intervistati ha dichiarato di non essere intenzionato a sottoporsi al vaccino se diventerà disponibile nel 2021 e un altro 42% attenderà maggiori informazioni sulla sua efficacia prima di prendere una decisione. Solo un terzo dei partecipanti si è detto pronto a vaccinarsi appena possibile. A preoccupare non è solo l’eventuale efficacia del vaccino, ma anche la sua possibile scarsità: il 58% degli intervistati non crede che le dosi saranno sufficienti per tutti.

Dopo aver reso noto che il suo vaccino contro il Covid ha un’efficacia del 94,5%, l’azienda statunitense Moderna ha stretto un pre-accordo con la Commissione Europea per la fornitura di 160 milioni di dosi. Ad annunciarlo è stato Stefan de Keersmaecker, il portavoce dell’organo esecutivo. Nel corso del 2021, Moderna dovrebbe riuscire a produrre fino a un miliardo di dosi del vaccino. Entro la fine del 2020, invece, dovrebbe realizzarne 20 milioni, destinate agli Stati Uniti. Complessivamente, finora la Commissione Europea è riuscita ad assicurarsi 1,2 miliardi di dosi di potenziali vaccini, come ricordato da Ursula von der Leyen su Twitter.

Per Anthony Fauci, immunologo e direttore dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Usa, l’efficacia raggiunta dal vaccino di Moderna è “impressionante”. Secondo l’esperto, entro dicembre saranno disponibili delle dosi del “rimedio” dell’azienda statunitense e di quello messo a punto da Pfizer. Fauci ha però chiarito di non voler “prevenire i tempi in cui la Food and drug administration (Fda) deciderà di approvare con una procedura di emergenza i vaccini, in quanto tutti ora faremo le cose correttamente ma velocemente, senza saltare alcuna procedura di controllo sui prodotti”.

mm

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