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Slot e sale scommesse: la riapertura è ancora in bilico Attualità 

Slot e sale scommesse: la riapertura è ancora in bilico

L’Italia è entrata nella Fase 3.
Il graduale ritorno alla normalità è stato sancito dall’abbattimento delle barriere di ogni regione.
Dal 3 giugno è possibile spostarsi liberamente da una regione all’altra senza la necessità dell’autocertificazione.
Per una Italia che avanza ce n’è una altra ferma al palo che aspetta il suo turno.
Nonostante quasi tutte le attività siano ripartite o stiano per farlo, in Italia non c’è ancora una data certa per la riapertura delle sale slot e delle sale scommesse ancora chiuse senza saperne il motivo.I lavoratori del comparto del gioco pubblico e privato sono fermi dal mese di Marzo ed aspettano di capire che futuro li attenda.
Ci si chiede come mai totalità delle attività ha rialzato le serrande mentre quest’ultime sono ancora ai blocchi di partenza?
Una spiegazione probabile potrebbe essere il fatto che il Bingo, le sale slot e le sale scommesse vengono assimilati a discoteche e locali di intrattenimento.
Nel resto d’Europa molti paesi sono pronti a ricominciare.
Nonostante le restrizioni che ancora persistono l’Italia è ripartita.
Praticamente ogni settore economico e commerciale si è rimesso in moto.
Prima le aziende e gli studi professionali poi attività quali parrucchieri ed estetisti e infine piscine e palestre.
Tra coloro che dovranno aspettare ancora prima di poter tornare in pista c’è il settore del gioco.
Sale scommesse e sale slot dovranno restare ancora chiuse e non si sa bene fino a quando.
Sembrava che fosse tutto pronto per metà giugno ma al momento non sono arrivate indicazioni in merito.
Eppure c’è da dire che il gioco dà lavoro a migliaia di cittadini italiani (si parla di 20.000 persone impiegate nel settore).
Secondo il “Libro Blu” pubblicato nel 2019 dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel 2018 gli italiani hanno speso 18,9 miliardi di euro, cifra che si ottiene sottraendo al totale giocato (106,8 miliardi) le vincite riscosse (87,8 miliardi).
Di questo volume d’affari le casse dello Stato hanno beneficiato di un gettito pari a 10,4 miliardi di euro.
I dati tengono conto dell’industria del gioco nella sua completezza, gioco online compreso: scommesse online, poker online, giochi da casinò online e, soprattutto, le slot online, non influenzate negativamente dal problema Covid19 hanno contribuito per il 29,4% della raccolta totale aumentata del 47% negli ultimi due anni.
Analizzando più nello specifico i dati riportati nel “Libro Blu”, scopriamo che il 45,5% del giocato è diviso tra slot machine e VLT fisiche,proprio quelle tipologie di giochi che oggi sono costrette a rimanere spente nelle sale specializzate.
Eppure buona parte della filiera del gioco in Italia è già ripartita (Lotto,SuperEnalotto,SiVinceTutto ed Eurojackpot) sono rimaste ferme ma solo per un mese durante nel periodo più duro del lockdown imposto dal Governo Conte.







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