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Siae e Diritto d’Autore L'Avvocato risponde 

Siae e Diritto d’Autore

Quante volte ci siamo trovati a leggere la cronaca di vertenze che riguardavano il Diritto d’Autore, e sempre ci siamo chiesti quali fossero le normative che regolamentano questo delicato aspetto di tutela dell’attività intellettuale: ma forse mai abbiamo realmente approfondito l’argomento.

Innanzitutto bisogna chiarire che, il fine primario di tale branchia del diritto, tende a far riconoscere i diritti morali e materiali derivanti da opere creative, permettendo agli autori di rivendicarne la paternità, per poterle utilizzare in modo esclusivo.

Parliamo, ovviamente, sia di opere letterarie che di composizioni musicali e teatrali, come di opere visive e cinematografiche.

Il Diritto d’Autore, ed in conseguenza il ritorno economico per lo stesso, inizia con il nascere dell’opera stessa ma è necessario, per dimostrare di esserne l’autentico creatore, depositarne l’originale presso un notaio o inviarlo a se stessi tramite PEC, (per certificarne il tempo di attuazione): oppure, metodo più conosciuto, registrarlo presso la SIAE, che garantisce proprio quel ritorno economico di cui parlavamo.

Quest’ultima ipotesi, però, non tutela l’opera da eventuali plagi, in quanto la struttura non può effettuare verifiche autonome: è necessario che sia l’autore stesso a chiamarla in causa, per ottenere la prova dei protocolli di deposito. La norma prevede che bisogna riconoscere i diritti SIAE, che poi li girerà a chi di dovere, ad ogni organizzazione di evento pubblico o festa privata, seppur con ingresso gratuito.

Chi non rispetta questo obbligo rischia sanzioni gravose, con multe fino a sei volte l’importo prescritto.
I controlli sono attuati da ispettori della società stessa, che girano “in borghese” e non sono, quindi, riconoscibili fin quando non si palesano.

La Società Italiana Autori ed Editori, quindi, assune una doppia immagine verso l’esterno essendo, al contempo, garante del Diritto d’Autore, e spietata esattrice, nel richiedere il pagamento di “tasse e gabelle”.

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