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Senza stipendio da 9 mesi, slitta il confronto: i lavoratori del Corisa 2 bloccano la strada in via Roma Attualità 

Senza stipendio da 9 mesi, slitta il confronto: i lavoratori del Corisa 2 bloccano la strada in via Roma

Blocco stradale e presidio in via Roma sotto Palazzo Sant’Agostino,  sede della Provincia di Salerno, dei lavoratori del settore rifiuti del Consorzio di Bacino Salerno 2 che da nove mesi non percepiscono lo stipendio e sono senza una ricollocazione certa dopo aver perso il posto di lavoro senza preavviso. Stamane l’ennesima protesta da parte dei lavoratori che chiedono risposte sul loro futuro. Sdraiato in strada con i lavoratori, in segno di protesta, il sindacalista Angelo Rispoli segretario della Fiadel Csa provinciale che sta seguendo la vertenza. Il faccia a faccia, alla presenza delle organizzazioni sindacali, era stato fissato per oggi, ma per gli operai, già da mesi senza stipendio, c’è stata l’ennesima doccia fredda, con uno slittamento fino al 16 gennaio. La proverbiale goccia che fa traboccare il vaso, e che in questa circostanza ha portato a un presidio in strada. Un blocco stradale allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e invocare la solidarietà non solo istituzionale, ma anche dei cittadini di Salerno. Momenti di tensione che non hanno tuttavia avuto ulteriori conseguenze, anche grazie all’opera di mediazione della Digos, che ha impedito il degenerare della protesta. «E’ scoccata la scintilla della disperazione – ha dichiarato Angelo Rispoli, segretario della Fiadel – E’ stata presentata formale denuncia all’ispettorato territoriale del lavoro per mancata retribuzione. La situazione sta precipitando e il rinvio della riunione di oggi è solo l’ennesima mazzata per i lavoratori del Consorzio di Bacino Salerno 2. Da otto mesi queste persone non percepiscono lo stipendio e non sanno come andare avanti». In attesa del vertice convocato per il 16 gennaio alle 16, il sindacato incalza: «I cittadini, ma soprattutto gli amministratori pubblici, dovrebbero mettersi nei panni di chi non lavora e contemporaneamente ha mutui da pagare e figli da portare a scuola – conclude Rispoli – E’ una vera lotta per la sopravvivenza».

 

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