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Scuole, il sindaco di Scafati contro De Luca: “Non pensa alle prossime generazioni” Attualità Provincia e Regione 

Scuole, il sindaco di Scafati contro De Luca: “Non pensa alle prossime generazioni”

Il sindaco di Scafati Cristoforo Salvati, città con poco più di 50mila abitanti e con 107 positivi finora registrati, critica l’ordinanza 79 con la quale il presidente della Regione Campania da stamattina ha sospeso le attività didattiche in presenza fino al 30 ottobre. “Il presidente della Regione Campania-scrive il primo cittadino eletto con Fratelli d’Italia alle ultime amministrative- tra le altre misure, ha chiuso le scuole. Questa on soluzione al problema della prevenzione e tutela della salute collettiva non è basata su alcuna evidenza scientifica tant’è che il resto dell’Italia continuerà ad andare avanti. Si era lavorato per mesi, pur nelle difficolta, per garantire l’apertura e il funzionamento delle scuole. I fondi trasferiti in ritardo e le contraddizioni nelle procedure, non avevano fermato i dirigenti e gli insegnanti di buona volontà che hanno creduto nella possibilità di un rientro alla normalità dei nostri figli. E invece di assicurare risultati immediati ai tamponi, aumenti dei posti letto nelle terapie intensive, organizzazione ed efficienza del trasporto pubblico e velocizzazione nelle supplenze (allargando anche agli studenti universitari dell’ultimo anno l’accesso alle graduatorie), si è preferita la strada più semplice e più banale”. Per Salvati “questa soluzione estrema poteva funzionare mesi fa, quando si conosceva poco del virus e delle terapie da adottare, quando regnava la confusione generale, quando il nostro governo ha scelto la strada del lockdown generalizzato. Ma oggi non è prospettabile né percorribile questa strada. Avevo scritto a De Luca per avere strutture per ospitare i positivi asintomatici liberando così posti letto negli ospedali, avevo scritto per la velocizzazione dei tamponi, per gli screening di massa, per l’esercito sul territorio. Le scuole le avremmo potute chiudere anche noi sindaci, in fondo è la cosa più semplice da fare, ma tutti ne pagheremo il prezzo in termini culturali, di prospettive professionali ed economiche. La nostra amata Campania rimarrà sempre più indietro non avendo la capacità di convivere con il virus pur combattendoli. Un buon politico non pensa alle prossime elezioni ma alle prossime generazioni”, conclude.

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