Scafati, si dimette responsabile del pronto soccorso del Covid Hospital

Si dimette il dirigente del pronto soccorso del Covid Hospital di Scafati, Rino Pauciulo. Oggi è stato il suo ultimo giorno di lavoro. Lo aveva annunciato alla direzione sanitaria venti giorni fa. Tempo scaduto senza ricevere alcun segnale. “La situazione del pronto soccorso non interessa più a nessuno”, ha detto l’ex responsabile che era stato richiamato dalla pensione.. Era stato mandato a sovraintendere tutte le attività sanitarie e organizzative del pronto soccorso dell’ ospedale scafatese Mauro Scarlato. Ma il medico originario di Corbara dopo vari solleciti e sos lanciati per il reparto non ha ricevuto alcuna risposta alle sue richieste di intervento. Di fatto il reparto di emergenza si è nel tempo trasformato in un reparto di degenza post intensiva. Qui i pazienti stazionerebbero anche dieci giorni per poi in alcuni casi morire, in un reparto che non dovrebbe ospitarli ma trasferirli verso i posti letto di riferimento. E’ arrabbiato il dottore Pauciulo del covid hospital di Scafati che da tempo non riceverebbe più risposte alle su richieste sulla modalità di gestione del presidio ospedaliero covid. Posti letto ma anche carenza ed organizzazione del personale sarebbero alla base della richieste mai affrontate dai vertici del Dea. Nei giorni scorsi aveva manifestato la sua insofferenza anche ai media nazionali in merito alla disponibilità dei posti letto in Campania, che risultavano solo sulla carta. Il dottore Rino Pauciulo ha alle spalle un’esperienza di tutto rispetto sul campo dell’emergenza sanitaria . Vanta una lunga esperienza di missioni all’estero, in zone di guerra. In Trasferte riconosciute dalla Nato, come volontario. E intanto oggi -riporta telenuova-la pressione proprio sul pronto soccorso di Scafati è in leggero aumento. Più ambulanze in attesa rispetto ai giorni scorsi e posti letto tutti occupati nei reparti covid, stessa situazione anche a Nocera Inferiore dove sono aumentati i ricoveri nell’area multidisciplinare covid dove oggi si registrano nove pazienti ed un paziente con sospetta positività sistemato sotto la tenda chirurgica.