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Sarno/San Valentino Torio, avvelenamenti da monossido di carbonio: sei intossicati negli ultimi 15 giorni Provincia e Regione 

Sarno/San Valentino Torio, avvelenamenti da monossido di carbonio: sei intossicati negli ultimi 15 giorni

Avvelenamento da monossido di carbonio: sei intossicati tra San Valentino Torio e Sarno, il pericolo invisibile con il freddo killer. L’allarme viene dal centro di medicina iperbarica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, unica struttura pubblica del suo genere su tutto il territorio, in grado di fornire assistenza h24 in caso di empolie, avvelenamenti e gravissime infezioni gangrenosa. Solo negli ultimi 15 giorni pazienti trattati e strappati a morte certa sono stati ben 6 e proprio in corrispondenza delle ondata di gelo comparsa nel nostro territorio. A spiegarlo durante la conferenza stampa tenutasi a Palazzo San Francesco il dottore Dante Lo Pardo rianimatore, nonché responsabile del centro iperbarico. Presenti all’incontro rappresentanti della comunità marocchina, il Presidente dell’Asi Gabriele Bello, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Sarno Vincenzo Salerno e il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora. Proprio il Comune di Sarno, in collaborazione con l’azienda Ospedaliera Ruggi d’Aragona, hanno preparato un decalogo da diffondere il più possibile nelle popolazioni per limitare questa strage di vittime ignare ed innocenti che ogni anno purtroppo pagano con la vita o con gravissime menomazioni un contributo ancora troppo alto. “Sono le fasce deboli purtroppo che pagano il maggiore tributo a questo gravissimo avvelenamento da monossido di carbonio e le storie sono sempre le stesse, – spiega il dottore Dante Lo Pardo – gruppi di extracomunitari e/o persone indigenti che per proteggersi dal freddo, ricorrono a rudimentali sistemi di riscaldamento come bracieri, stufette a gas malfunzionante, camini non manutenzionati il tutto in ambienti poco per nulla areati. Il malefico gas incolore, inodore e insapore colpisce subdolamente spesso facendo passare le sue vittime direttamente dal sonno alla morte. I bambini poi, le persone anziane magari cardiopatiche, le gravide sono le più esposte ai micidiali rischi di questo temibile gas. I primi sintomi – continua Lo Pardo sono: mal di testa, nausea e vomito, debolezza, difficoltà di respiro, aumento della frequenza cardiaca, difficoltà di coordinare i movimenti, confusione mentale. Le intossicazioni da monossido di carbonio (CO) continuano a costituire un evento preoccupante”. Negli ultimi anni, forse in concomitanza con un maggiore afflusso degli extracomunitari indigenti, il numero degli intossicati in Italia si assesta sui 6000 casi e con circa 400 decessi. Nella nostra provincia mediamente si registrano circa 20/25 casi l’anno. Le intossicazioni da CO rappresentano quindi una costante minaccia per la salute pubblica; occorre pertanto mantenere sempre elevata l’attenzione verso la prevenzione di tale rischio.

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