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Sarno, incendio del monte Saretto: scagionato uno dei minorenni coinvolti Provincia e Regione 

Sarno, incendio del monte Saretto: scagionato uno dei minorenni coinvolti

Fiamme sul Monte Saretto: scagionato uno dei minori coinvolti nell’indagine della Procura, fascicolo chiuso per un componente della baby gang. Questo è quanto viene fuori ad oltre due mesi dal vasto incendio che colpi il monte Saretto a Sarno. E’ stato scagionato uno dei minori appartenete alla baby gang finita sotto indagine dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno per i reati di incendio boschivo e disastro ambientale. L’archiviazione del procedimento nei confronti di uno dei minori coinvolti, è stata disposta dal Giudice delle Indagini preliminari Vincenzo Di Florio, su richiesta del Pubblico Ministero Angelo Frattini e depositata in cancelleria nel pomeriggio di ieri. Secondo il Gip del Tribunale per i Minorenni di Salerno, la richiesta di archiviazione è apparsa giustificata e pienamente condivisibile, giacché, dalle indagini effettuate dagli organi inquirenti è emerso che ad aver appiccato il rogo sul Saretto sia stato un diverso ed unico componente della banda. Anzi, il minore appena scagionato, difeso dall’avvocato Francesco Paolo Laudisio, avrebbe rimproverato e redarguito l’autore dell’accensione dei vari focolai (il quale ha reso dichiarazioni confessorie) che hanno poi cagionato un vero e proprio incontrollabile incendio. La versione del minore è stata sostenuta anche dagli altri indiziati, tutti minorenni e presenti al momento del verificarsi dell’incendio, i quali hanno attribuito la colpa esclusiva ad un unico capro espiatorio. Pertanto, le responsabilità del vasto rogo che distrusse in poche ore venti ettari di vegetazione, attualmente ricadrebbero su un unico indagato, attualmente in custodia cautelare presso un Istituto Penale minorile e che, presumibilmente, verrà rinviato a giudizio dal Tribunale per i Minorenni di Salerno. In favore di quest’ultimo, il rispettivo difensore, ovvero l’avvocato Walter Mancuso, richiederà nei prossimi giorni un incontro con la Magistratura per cercare di ottenere la conversione dell’ordinanza custodia cautelare in carcere in un affidamento e collocamento in comunità, al fine di accelerare il recupero e la reintegrazione del minore nella società.

 

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