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Sanità, modalità di calcolo sui tetti di spesa: il Tar boccia la Regione Attualità Primo piano Provincia Provincia e Regione 

Sanità, modalità di calcolo sui tetti di spesa: il Tar boccia la Regione

Il Tar della Campania ha accolto il ricorso presentato a un laboratorio di patologia clinica di Angri bocciando la modalità di calcolo dei tetti di spesa mensili attribuiti dalla Regione Campania ed ha annullato il budget previsto in applicazione dalle delibere regionali n. 599 del 2021 e n. 215 del 2022. Per i giudici amministrativi, i vincoli di spesa attuali – come denunciato dalle associazioni ricorrenti (Federbiologi e Confapi Sanità Napoli) – non tengono conto del fabbisogno reale della popolazione regionale. 

“La Regione, guidata dall’effervescente ed allegro De Luca, dia esecuzione alla sentenza del Tar. Il pluri-incaricato governatore, nonché delegato di se stesso alla sanità, la smetta di preoccuparsi spasmodicamente delle vicende interne al suo partito legate esclusivamente alla possibilità remota di un suo terzo mandato alla guida della Campania” commenta il consigliere regionale  della Lega Aurelio Tommasetti. Poco più di un mese e mezzo fa, De Luca accusò il governo Meloni di voler smantellare la sanità pubblica, promettendo, in quella circostanza, che i mesi di febbraio e marzo 2023 sarebbero stati decisivi ai fini di un assetto quasi definitivo per la stabilizzazione della sanità campana. “Anche in questo caso il buongoverno deluchiano è stato di parola. Come sempre. L’efficiente assessore alla sanità De Luca, infatti, nega puntualmente il diritto alla salute ai campani condannandoli a pagare con le proprie tasche le cure private poiché, con questa assegnazione dei tetti di struttura, ha mortificato sia gli utenti a cui sono state significativamente diminuite le prestazioni erogabili sia i centri accreditati che hanno visto ridursi il budget mensile – chiosa il consigliere regionale Tommasetti – De Luca, in questomodo, ha ridotto il diritto alla salute solamente ai primi dieci giorni mentre nei restanti giorni del mese i campani sono costretti ad arrangiarsi”.

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