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Salvini a Salerno: in piazza anche la voce della dissidenza Politica 

Salvini a Salerno: in piazza anche la voce della dissidenza

Con il presidio “Salerno Non Si Lega”, organizzato da numerose realtà associative, ieri si è dato voce anche al dissenso per l’arrivo in città del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, venuto a presentare i candidati salernitani della Lega alle elezioni europee. “Difendiamo le minoranze – queste le parole degli attivisti del Collettivo + – combattiamo contro il Ddl Pillon, contro gli antiabortisti, i razzisti, gli omofobi e tutti coloro che non tutelano i più deboli”. La manifestazione, delimitata dal reparto celere – la polizia antisommossa – ha raccolto tanti cittadini ormai stanchi delle continue repressioni di questo governo. “Siamo tra i promotori di questo evento – racconta Francesco Napoli, presidente dell’ARCIGAY Salerno – i diritti sono di tutti e di ciascuno e sempre lotteremo al fianco delle minoranze. Il prossimo 1 giugno saremo al Salerno Pride, lì faremo sentire ancora di più la nostra voce”. Al comizio tenuto dal Ministro Matteo Salvini molti esponenti del partito della Lega hanno cantato il brano “Generale” di Francesco De Gregori, scatenando dissenso ed indignazione da parte dei partecipanti alla manifestazione “Salerno Non Si Lega”. “Non possiamo lasciar passare queste passerelle politiche – afferma Adelaide Cavallo, esponente del collettivo Pueblo di Cava de’ Tirreni – la polizia qui presente non dovrebbe togliere spazio democratico a noi ma a chi non ci rappresenta”. “Questo è il Ministro della repressione e dello sfruttamento – dichiara il responsabile del Partito Comunista Gennaro Thiago Nenna – la delibera della giunta comunale del 2015 ha vietato i comizi in piazza Portanova, peccato che Matteo Salvini si sia pronunciato proprio lì”. Al megafono è intervenuta anche Amalia Sciurba, libera cittadina che ha denunciato il legame che, a suo avviso, intercorre tra il Ministro dell’Interno ed alcuni esponenti della camorra salernitana. Non sono mancati i cori contro Aurelio Tomasetti di alcuni giovani universitari che hanno protestato non solo contro il Ministro dell’Interno ma anche contro il rettore dell’Università di Fisciano che, qualche giorno fa, ha dichiarato la sua candidatura alle elezioni europee proprio con il partito leghista. “Le politiche di questo governo non rispettano la nostra Costituzione – afferma Mario Gallo, attivista del partito Potere al Popolo – vogliamo che si facciano rispettare i principi democratici”. Striscioni e cartelloni hanno colorato oggi il presidio “Salerno Non Si Lega”, cori di pace e condivisione non sono mancati, tutti coloro che hanno manifestato hanno voluto rappresentare una città solidale, antifascista, antisessista, antirazzista, democratica e libera.

Non sono comunque mancati i momenti di tensione anche in piazza. A pochi minuti dall’ inizio del comizio politico, ad esempio, alcuni agenti delle forze dell’ordine, avvicinandosi ad un ristretto gruppo di ragazzi hanno strappato un cartello che citava:’’49 milioni di baci’’ strattonando una ragazza e passando all’operazione di schedatura: ‘’Ci hanno detto che avevamo uno striscione con dei toni offensivi, ma in realtà non lo avevano neanche letto- ha spiegato un ragazzo coinvolto- ce lo hanno strappato con la forza, e non ci hanno dato a mio avviso spiegazioni valide per giustificare una tale censura, sullo striscione non c’erano insulti, né cattive parole.’’
Contemporaneamente da un balcone che affacciava sul Corso principale sventolava uno striscione: ’’Questa lega è una vergogna’’, in pochi attimi due sedicenti rappresentanti delle forze dell’ordine sono entrati nell’abitazione dell’anziana signora e messo via lo striscione:’’ mi hanno detto che lo striscione io potevo esporlo- ha spiegato l’ anziana- però solo al costo di una causa legale. Praticamente mi hanno detto che ho fatto una cosa contro legge.’’
Dopo il breve comizio, tuttavia, forse all’ombra dei numerosi fatti che accadevano in piazza, il Ministro Salvini ha passato un po’ di tempo in piazza per concedersi un selfie con i sostenitori, e proprio agli sgoccioli del ‘’selfie time’’ (come lo hanno definito i protestanti) una ragazza avvicinatasi al ministro per scattare la foto ha chiesto: ’’non siamo più terroni di merda?’’, per poi venire intimata di cancellare il video, e placcata dagli agenti del reparto DIGOS. Stessa sorte per un ragazzo che al momento del selfie con Salvini ha detto: “Dove sono finiti i 49 milioni di euro”.

Anna Vittoria Fattore/Maria Pia Della Monica

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