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Salerno, percentuale più bassa di avvocati promossi. L’associazione dei praticanti fa ricorso straordinario al Presidente della Repubblica Attualità Primo piano 

Salerno, percentuale più bassa di avvocati promossi. L’associazione dei praticanti fa ricorso straordinario al Presidente della Repubblica

L’associazione italiana praticanti avvocati  ha dichiarato di essere pronta a promuovere un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. “Tutto è iniziato a seguito della pubblicazione degli esiti della CdA di Salerno che è risultata essere una delle CdA con la percentuale più bassa di promossi (oltre il 71% dei bocciati alla prova scritta) – dichiara il responsabile della prov di Salerno dell’Aipa Avvocato Nello Mancuso. Già a fine Luglio avevo proposto ai miei colleghi salernitani di procedere con un ricorso collettivo e questa azione, man mano che venivano pubblicati i risultati delle altre Corti di Appello, ha interessava tutti i praticanti avvocati italiani. Le richieste sono state tante e in varie zone di Italia e, per questo motivo, da class action da presentare dinanzi al Tar di Salerno siamo arrivati a prendere una decisione importante che potesse coinvolgere tutti i praticanti : presentarci con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Rileveremo l’illegittimità costituzionale dell’impianto normativo che disciplina l’accesso alla professione forense per violazione dei vincoli comunitari che garantiscono il rispetto della c.d. libertà di stabilimento e di concorrenza e che vietano l’introduzione di ostacoli ingiustificati all’accesso al lavoro. Segnatamente, lamenteremo la violazione e/o la falsa applicazione della direttiva comunitaria 958/2018 che regolamenta gli esami di accesso alle professioni con titolo abilitante e che sarebbe rispettata ove entrasse integralmente in vigore la disciplina di cui alla legge 247/2012. Tale ultima normativa di riforma, difatti, non è ancora entrata in vigore per le sue parti c.d. “innovative” Con tale ricorso chiederemo al Collegio di essere ammessi alla successiva fase orale del concorso o, in subordine alla ricorrezione degli elaborati a seguito della disapplicazione delle norme contestate. Contestualmente chiederemo che venga sollevata, ove ritenuto necessario, questione di legittimità costituzionale o questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia. Nel caso in cui l’esito del ricorso non fosse immediatamente quello sperato valuteremo l’opportunità di avanzare ricorso alla CEDU. Il costo del ricorso è di 150€. Il nostro obiettivo, dunque, non è soltanto tutelare il candidato non ammesso alla prova orale della sessione 2019, bensì è quello di rompere gli schemi antiquari che reggono questa modalità di esame cosi strutturato”. Per aderire, bisogna scrivere all’indirizzo email: [email protected]

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