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Salerno, filmarono e insultarono sui social due poliziotti: pornostar e compagno a processo Primo piano 

Salerno, filmarono e insultarono sui social due poliziotti: pornostar e compagno a processo

Filmarono ed insultarono sui social due agenti della Polizia di Stato di Salerno durante un controllo di identificazione in strada. Per questo motivo, una  Pornostar di origini salernitane e il suo compagno, sono stati citati in giudizio dalla Procura di Salerno.
I due, rispondono delle accuse di diffamazione e rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale.
L’episodio risale al mese di marzo quando, a seguito di un controllo su strada, due agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Salerno, fermarono un uomo e una donna, che si aggiravano per il centro cittadino di Salerno, vestiti in abiti carnevaleschi da Pantera Rosa.
Insospettiti, i due poliziotti, fermarono la coppia e ne chiesero i documenti per l’identificazione. Una richiesta quella degli agenti, che scatenò l’immediata reazione dei due che, dopo essersi rifiutati di fornire le proprie generalità, filmarono la scena con il cellulare, insultando gli agenti e pubblicando il video che finì in una diretta sul profilo social di Instagram della donna, una famosa Pornostar italiana di origini salernitane.
Filmato nel quale, la Pornostar e il suo accompagnatore, diffamarono gli agenti della Polizia, accusandoli di “abuso di potere”, offendendo l’uniforme e appellandoli come “Inutili servi dello Stato e cagnolini”.
Dopo un’accurata indagine, gli agenti della Questura di Salerno risalirono al video postato sui canali social della Pornostar salernitana che aveva ottenuto migliaia di visualizzazioni, identificando la donna e il suo accompagnatore, procedendo così ad una denuncia della coppia alla Procura della Repubblica di Salerno.
Procura che ora ha disposto la citazione in giudizio della Pornostar e del compagno, mentre i due agenti della Polizia assistiti dall’avvocato cassazionista Giovanna Sica si costituiranno parte civile nel processo.

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