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Salerno e la chiamata alle arti. Intervista ad Andrea Beluto, regista del corto “Salifornia” Attualità Turismo ed Eventi 

Salerno e la chiamata alle arti. Intervista ad Andrea Beluto, regista del corto “Salifornia”

Tanti artisti, associazioni e organizzatori di spettacoli, festival ed eventi stanno rispondendo generosamente e liberamente alla chiamata alle arti voluta dall’amministrazione comunale in questo periodo così particolare e delicato dovuto dall’emergenza Coronavirus. Tra i tanti contributi inviati all’amministrazione comunale anche il cortometraggio Salifornia – Short Movie, realizzato da Andrea Beluto che ha curato sceneggiatura e regia.

LA STORIA: Nel Sud Italia si consumano diverse lotte: quella tra pensieri diversi, quella tra piccola attività e franchising, quella tra fratelli. A Salifornia un pescivendolo, Ciacianello, non sopporta la musica ad alto volume e gli schiamazzi provenienti dal negozio di vinili di Frizzy, e cercherà di farlo chiudere. Saranno il fratello Fravaglio e la zia Concetta a fargli vedere la situazione da un punto di vista differente. Il cast interpreta alla perfezione ogni ruolo e ogni personaggio ha la giusta caratterizzazione. La musica, il rap napoletano, è parte integrante della storia e diventa quasi un personaggio a sé. La fotografia, soprattutto quando vengono ripresi il mare e le coste campane, è molto suggestiva. Presentato in moltissimi Festival, anche in America, il corto regala inoltre moltissime immagini del quartiere salernitano delle Fornelle. Salifornia è un mix vincente di hip hop e folkore, di personaggi tradizionali e ragazzi che vogliono cambiare le cose.

Senza nessuna pretesa di voler dare qualche insegnamento morale, il corto si fa portavoce di ciò che “ho visto ormai 4 anni fa quando, – spiega Beluto – tornando da Roma per le vacanze mi accorsi che molti locali storici del centro venivano sostituiti con questi franchising, chiaramente pronti ad investire guadagnare ed andare via non appena il mercato non fosse più appetibile, lasciando così un vuoto tra i negozi e soprattutto i ricordi degli abitanti di Salerno e del centro storico. La mia volontà era di offrire una proposta in cui traduzione e innovazione potessero sposare le proprie idee e convivere in maniera sana e costruttiva in modo proprio da non favorire il diffondersi di realtà esterne e speculative che avessero poco a che fare con l’identità della città. Ahimè in tutti i successivi lavori che ho realizzato, nonostante volessi ancora insistere su tematiche locali e celebrative, in senso positivo, della realtà in cui sono cresciuto e nonostante avessi anche vinto dei bandi e ricevuto dei finanziamenti sono stato costretto a girare i miei lavori fuori da Salerno e dalla Campania (nelle regioni che mi hanno sostenuto economicamente)”.

Allora perchè ha risposto subito alla chiamata alle arti dell’amministrazione salernitana inviando il suo cortometraggio “Salifornia”? Ho accolto con piacere l’iniziativa del Comune di Salerno proprio per stimolare gli altri a supportare le iniziative culturali della città che ci sono e a volte non vengono vissute appieno dai cittadini, sopratutto dai miei coetanei”.

Cosa si potrebbe fare per stimolare la creatività, in particolare in questo momento? Penso che se i giovani venissero aiutati a realizzare le proprie creazioni artistiche di qualsiasi genere e avessero degli spazi dove promuovere e diffondere le proprie iniziative allora si scatenerebbe un effetto a catena di produzione e fruizione artistica che tanto potrebbe aiutare a ravvivare la movida e l’entusiasmo dei nostri cittadini.
Io sono dovuto andar via per formarmi, lavorare e provare a creare i miei prodotti, ma il pensiero di spostare il mercato qui e parlare delle mie origini è sempre con me. Adesso ho un altro lavoro che parla di folklore e leggende napoletane in fase di distribuzione, che però sono stato costretto a girare in Puglia con tutte le difficoltà e incompatibilità che ne sono conseguite.

Stai già lavorando ad un nuovo progetto? Dopo oltre un anno e mezzo come assistente su set più grandi sto approfittando della pandemia per riordinare le idee e tornare a scrivere qualcosa di personale. Ovviamente Salerno è ancora una volta al centro di questo ambizioso progetto che spero di poter realizzare un giorno, magari con l’aiuto di professionalità locali.

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