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RUBANO CHAMPAGNE AL SUPERMERCATO. DIFFERENZE TRA FURTO SEMPLICE ED AGGRAVATO Attualità L'Avvocato risponde 

RUBANO CHAMPAGNE AL SUPERMERCATO. DIFFERENZE TRA FURTO SEMPLICE ED AGGRAVATO

“Volevamo solo farci un bagno particolare”! Questa la spiegazione fornita ai Carabinieri da parte di due uomini ed una donna, arrestati in flagranza di reato all’interno di un supermercato veneto, per aver rubato circa €800 di champagne pregiato ed in attesa di giudizio per furto aggravato in concorso. L’azione delittuosa si è svolta in due “round”, ma alla seconda ripresa c’erano le Forze dell’Ordine pronte ad intervenire. Oggetto dell’attenzione furtiva del gruppo, le bottiglie di champagne di pregio in vendita nell’esercizio commerciale.

Il tutto effettuato con la destrezza degna di un’operazione militare, documentato dalle telecamere di sorveglianza. La donna, fingendo di dover scegliere la marca preferita, con una pinza eliminava il dispositivo antitaccheggio, passando le bottiglie al compare che le metteva in uno zaino, consegnato successivamente al terzo componente, demandato a portare il tutto fuori dal negozio.

Cerchiamo ora di far luce su quanto il nostro ordinamento preveda, in riferimento alle varie fattispecie di furto.

Vi è il furto definito “semplice”, contemplato dall’art. 624 del Codice Penale, (con reclusione da 6 mesi a 3 anni), che ricorre quando qualcuno si impossessa di beni appartenenti ad altri, sottraendoli alla disponibilità degli stessi.
Si configura, invece, il furto “aggravato”, art. 625 del Codice Penale, (con reclusione da 2 a 6 anni), quando viene posta in essere violenza sulle cose, con l’uso di strumenti atti ad eludere gli ostacoli: quando si indossano armi pur non adoperandole, quando a commettere il reato sono una pluralità di persone, ed una molteplicità di altri fattori.
Vi è poi furto con “destrezza”, considerata un’ulteriore aggravante, e che si attua quando vengono poste in essere azioni di particolare abilità o astuzia, tali che la vittima, colta di sorpresa, non può attuare una normale vigilanza sui propri beni.

Nella configurazione del reato di furto, devono essere presenti un elemento soggettivo ed uno oggettivo.
Elemento soggettivo specifico, è la coscienza di porre in atto un comportamento illecito, al solo fine di procurarsi un profitto.
Elemento oggettivo, invece, è la presenza della cosa mobile di altrui proprietà, di cui è possibile la detenzione, la sottrazione e l’impossessamento, e che possa essere trasportata.

Nel caso specifico, quindi, presenti tutti gli estremi per configurare un furto aggravato, essendo stato commesso in concorso da una pluralità di soggetti, con violenza sulle cose ed uso di attrezzi, nonché utilizzando destrezza ed astuzia.

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