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Rapine e scippi: arrestata la gang tra Eboli e Baronissi. Ai domiciliari gli ebolitani Emanuele Di Biase, Massimo Petrillo e Giovanni Giordano Cronaca Primo piano Provincia e Regione 

Rapine e scippi: arrestata la gang tra Eboli e Baronissi. Ai domiciliari gli ebolitani Emanuele Di Biase, Massimo Petrillo e Giovanni Giordano

Nelle prime ore della mattina, a Eboli e Baronissi, i militari del la Compagnia Carabinieri di Battipaglia hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Salerno, nei confronti
di tre ebolitani: Emanuele Di Biase, 31 anni , Massimo Petrillo , 34enne e Giovanni Giordano, 30 anni, nei cui confronti sono emersi gravi ind izi di colpevolezza per i reati di rapina, furto aggravato e ricettazione in concorso. I provvedimenti- si legge nella note dei carabinieri- conseguono ad un’articolata indagin e avviata dai militari della Sezione Operativa Carabinieri di Battipaglia e della Stazione Carabinieri di Olevano sul Tuscianoe coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno in relazione aduna rapina al distributore di carburante “Capone” di Olevano sul Tusciano, avvenuta il 20 maggio scorso . Fatto commesso da parte di due individui travisati, i quali , armati di pistola e a bordo di un ’auto vettura rubata ad Eboli (successivamente abbandonata a Bellizzi), si facevano consegnare l’incasso dall’esercente con estrema violenza. Di grande utilità sono risultati i filmati della video sorveglianza del distributore e quelli dei Comuni del circondario, così come particolarmente preziosa è stata la collaborazione di alcuni testimoni per individuare i malfattori, identificati in Di Biase e Petrillo. Nel corso delle indagini, è altresì emerso il coinvolgi mento dei due rapinatori e del GIORDANO in due scippi ai danni di altrettante anziane donne, avvenuti in Olevano e a Battipaglia tra il 1 e il 2 luglio. È stato assicurato alla giustizia un pericoloso gruppo criminale che durante i mesi estivi ha ingenerato forte timore nella pacifica cittadina di Olevano, luogo in cui credeva di operare indisturbato, anche grazie al le vie di comunicazione secondarie (e fuga) che collegano i Comuni della zona

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