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Raccordo Salerno-Avellino, cala il silenzio sui fondi Cronaca Politica 

Raccordo Salerno-Avellino, cala il silenzio sui fondi

Torna la preoccupazione per la perdita dei finanziamenti destinati alla realizzazione della terza corsia di quella che un tempo era il raccordo Salerno Avellino ma che oggi è il primo tratto della A2, l’autostrada del Mediterraneo. Dopo l’ok del Cipe ai finanziamenti dato a marzo scorso è calato il silenzio. L’ex parlamentare del Pd, Tino Iannuzzi , storicamente impegnato a seguire la realizzazione di quest’opera, si era occupato di ricostruire, nella scorsa legislatura, il quadro finanziario per garantire i 233 milioni di euro necessari alla costruzione di un’opera fondamentale per l’Italia, di cui 123 sulla quota fondo coesione e sviluppo spettante alla Regione Campania e 110 milioni nel contratto pluriennale Anas. Per questi pochi chilometri, va ribadito, passa tutto il traffico merci e delle automobili da Nord a Sud e basta un semplice tamponamento di due mezzi per bloccarla per ore, come capitato mercoledì sera. Iannuzzi, il 2 agosto scorso, aveva scritto al ministro Toninelli per sollecitare la progettazione esecutiva dall’Anas ma da Roma il silenzio più totale. Una preoccupazione che agita sindacati, amministratori locali e rappresentanti politici: si teme che ancora una volta questi soldi possano sparire. A lanciare l’allarme, Angelo Orientale di Rifodazione Comunista di Baronissi: «Nello scorso mese di marzo sembrava che, dopo la delibera del Cipe in cui si approvava il progetto preliminare e lo stanziamento dei primi 123 milioni (tratto Fratte-Baronissi), la macchina burocratica si fosse messa in moto e che entro il 2018 si potesse appaltare. Ora con timore non possiamo che prendere atto che anche questi fondi sicuramente saranno dirottati verso il Nord con un silenzio impressionante della deputazione locale. È un pericolo concreto da scongiurare immediatamente – commenta Orientale – con una forte e necessaria mobilitazione degli Enti locali, della popolazione interessata e dell’associazione dei costruttori che dovrebbero avere il coraggio di prendere posizioni nette». Rifondazione vuole costruire un grande fronte di lotta «per evitare che questo Governo condanni, con lo spostamento dei fondi destinati alla Salerno–Avellino, la nostra area ad una perenne marginalità ». Orientale chiede un confronto sul tema ai comuni di Baronissi, Calvanico, Fisciano, Mercato San Severino, Pellezzano e Salerno. Ad una richiesta de “la Città”, il 22 agosto scorso, l’Anas rispose: «Attualmente è in fase di redazione il progetto definitivo ed esecutivo relativo all’allargamento dell’autostrada A2 “del Mediterraneo” nella tratta compresa tra Mercato San Severino e Fratte. Nelle more di tale intervento, Anas ha comunque in programma – entro l’anno – l’avvio di un’attività di riqualificazione dello spartitraffico centrale, che includerà la riqualificazione delle barriere di sicurezza lungo la tratta autostradale». Da allora nessuna notizia. «I finanziamenti hanno un senso se vengono tempestivamente utilizzati per l’esecuzione dell’opera – ricorda Iannuzzi – Se ne non lo sono può capitare di tutto, non escluso cattive sorprese. Ecco perché altissimo dev’essere il pressing sul Governo affinché venga completata la progettazione finale attivando gli appalti. Per accelerare i tempi, il Cipe ha approvato il progetto preliminare che recepiva già le posizioni dei comuni di Salerno, Pellezzano, Baronissi e Fisciano. Ora con massima sollecitudine l’unica via da seguire è quella della progettazione finale per poter attivare gli appalti». E l’ex parlamentare del Pd sottolinea: «Non vorrei che si ripetesse la storia dell’allora ministro Giulio Tremonti , molto vicino alla Lega, del governo Berlusconi, che revocò il finanziamento già previsto». Fonte: La Città di Salerno

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