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Putin richiama 300mila riservisti. Fuga da Mosca e proteste. La Nato: ‘Pericolosa retorica nucleare’ Attualità Primo piano 

Putin richiama 300mila riservisti. Fuga da Mosca e proteste. La Nato: ‘Pericolosa retorica nucleare’

 

L’operazione militare speciale in Ucraina è stata inevitabile. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso alla tv. Putin ha dichiarato una mobilitazione parziale in Russia, con il richiamo di 300mila militari riservisti. L’obiettivo dell’Occidente è “indebolire, dividere e distruggere la Russia“, ha sottolineato Putin. “Nella sua aggressiva politica anti-russa, l’Occidente ha superato ogni limite”, ha agiunto Putin ribadendo che userà “tutti i mezzi a nostra disposizione”  e che coloro che stanno cercando di usare il ricatto nucleare contro la Russia scopriranno che le carte in tavola possono essere rivoltate contro di loro. “Non sto bluffando”, ha poi specificato. Inoltre, i territori dell’Ucraina che hanno annunciato il referendum per l’adesione alla Russia “hanno il sostegno” di Mosca, ha detto lo zar.

Una settantina di persone sono state fermate in manifestazioni contro la mobilitazione parziale in Russia che si sono svolte in diverse città del Paese. Lo riferisce Ovd-Info, una ong che registra le attività dell’opposizione e assiste legalmente i fermati. I raduni, ai quali partecipano in media alcune decine di persone, sono cominciate, per motivi di fuso orario, in alcune città dell’Estremo oriente, e si sono estese alle regioni occidentali, compresa Mosca. Nella capitale sono segnalati finora due fermi.

Vladimir Putin ha usato “una pericolosa e incauta retorica nucleare. Lui sa bene che una guerra nucleare non può essere vinta e avrebbe conseguenze senza precedenti per la Russia. Inoltre la Nato sta aumentando la sua presenza” sul fronte Est “per rimuovere qualsiasi equivoco a Mosca. Noi faremo in modo che non ci siano equivoci a Mosca sulla serietà dell’uso di armi nucleari”, ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. “Noi stiamo parlando con i nostri Alleati ma anche con l’industria della difesa per aumentare la produzione militare, di armi e munizioni, perché dobbiamo rimpiazzare i nostri stock per assicurare la difesa dei territori Nato ma anche per continuare a sostenere l’Ucraina”, ha detto Stoltenberg. Poi ha paragonato l’aumento di produzione militare richiesto a quello dei vaccini nella crisi Covid.

“Non credo che userà queste armi. Non credo che il mondo gli consentirà di impiegarle”, ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, rispondendo a una domanda sulla minaccia nucleare di Putin. (Ansa)

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