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Potere al Popolo: “I cittadini della Campania hanno bisogno di cure non di luminarie” Attualità Italia e Mondo 

Potere al Popolo: “I cittadini della Campania hanno bisogno di cure non di luminarie”

La pandemia si presenta, purtroppo, sotto molte vesti. – scrive Giuliano Granato, Coordinatore Potere al Popolo Campania – La dimensione che oggi preoccupa immensamente tutto il nostro popolo è certamente quella sanitaria. Ma non possiamo e non dobbiamo dimenticare il volto socio-economico di una crisi che rischia di approfondirsi sempre di più, seminando ulteriori sofferenze e colpendo i soggetti più fragili delle nostre società.

Nelle scorse settimane è partito l’avviso pubblico per le luminarie a Napoli. L’amministrazione procederà all’affidamento diretto “a corpo ed in unico lotto, del servizio di noleggio, installazione, manutenzione e successivo smontaggio delle luminarie assumendo tutti gli oneri previsti, per l’importo di ad € 213.000,00, oltre IVA al 22%, pari a € 46.860,00, per complessivi € 259.860,00, non soggetto a ribasso ai sensi dell’art. 95 c. 7 del D.Lgs. n. 50/2016” come si legge. Cominciano ad arrivare notizie anche da altri comuni. Tra albero, presepe e luminare Cava de’ Tirreni (SA) ha deliberato 42.000 euro di spesa. A Santa Maria Capua Vetere (CE) in bilancio appaiono 17.500€ per luminarie ed eventi. Di pochi giorni fa la notizia che il Comune di Aversa (CE) conferma lo stesso stanziamento per luminarie previsto nel 2019: 40.000€. 5.800€ previsti a Santa Maria a Vico (CE). 3.000€ a Pimonte (NA). 22.600€ per montaggio e smontaggio a Sant’Antonio Abate (NA). A Pompei (NA) dei 150mila euro preventivamente stanziati per l’illuminazione natalizia, 100 mila andranno alle famiglie in difficoltà e in progetti di sistemazione di scuole e strade dissestate. I restanti 50mila euro saranno spesi per le luci. Salerno annulla Luci d’Artista. Bacoli (NA), Torre Annunziata (NA) e Giugliano (NA) non metteranno luci. Se pensiamo agli anni passati ricorderemo spese come quelle del comune di Avellino che per ben due anni consecutivi ha danzato sulla soglia dei centomila euro (95mila lo scorso anno e oltre 119mila nel 2018) tra allestimenti, eventi e luminarie.

Ci sembra folle pensare che questi fondi non vengano destinati alle cure per i malati. I campani vogliono essere curati non illuminati.

LO SCENARIO IN CAMPANIA

Viviamo per di più in una Regione in cui questa nuova ondata di crisi si sovrappone a problemi strutturali, mai adeguatamente affrontati.

In Campania abbiamo circa 800.000 lavoratori che nel 2020 hanno usufruito della Cassa Integrazione.

Si stima che i lavoratori e le lavoratrici a nero siano ulteriormente aumentati, fino a toccare quota 360.000. Le misure di lockdown colpiscono in primo luogo questi soggetti, dal momento che “invisibili”, rischiano di sfuggire ai radar delle misure di sostegno previste dai diversi livelli istituzionali.

Inoltre, la Campania detiene il record di beneficiari del reddito di cittadinanza, che superano le 700.000 unità. Per di più, in questo periodo dell’anno, malgrado i morsi della pandemia, il Governo ha pensato bene di non superare un vulnus delle iniziali previsioni di questo strumento, imponendo così una sospensione di un mese per ogni persona che abbia usufruito del reddito di cittadinanza per un periodo di 18 mesi. In queste settimane si riduce così la platea raggiunta da questa misura, con un carico di nuova sofferenza per tante donne e tanti uomini della nostra terra.

Sempre la Campania, secondo i dati Eurostat, detiene il record negativo nel continente europeo, di un 41% di popolazione a rischio povertà. Le stime combaciano col dolore di cui da tempo parlano associazioni come la Caritas, che ha più volte sottolineato come circa 500.000 persone siano a rischio povertà e che “nuovi poveri” si aggiungono ai vecchi. L’aspetto più visibile, nei mesi passati, sono state le file infinite dinanzi ai ricoveri che distribuivano pasti agli indigenti, vecchi e nuovi.

NESSUNO RIMANGA CON LE MANI IN MANO

Dinanzi a questo scenario, ognuno è chiamato a fare la sua parte. I nostri Comuni, pur avendo strumenti limitati e spesso risorse finanziarie assolutamente inadeguate, non possono trincerarsi dietro bizantinismi e tecnicismi. Bisogna imporsi come priorità assoluta il sostegno alle fasce del nostro popolo maggiormente in difficoltà e avere il coraggio di promuovere provvedimenti efficaci e immediati.

Per questo chiediamo che i fondi destinati alle luminarie e agli addobbi natalizi siano quest’anno utilizzati per iniziative di carattere sociale, come già deciso da alcuni sindaci campani: c’è stato chi ha promosso variazioni di bilancio per utilizzare fondi precedentemente impegnati per le luminarie al fine di erogare bonus a determinati settori; chi ha stipulato convenzioni per garantire assistenza domiciliare e screening medico-infermieristico; chi sta acquistando tamponi utili a ricostruire tracciamento e fare prevenzione.

Siamo disponibili a sederci intorno a un tavolo (online laddove fosse necessario) per discutere insieme i provvedimenti da mettere in campo il prima possibile. Al nostro popolo serve un sostegno immediato, ogni giorno è prezioso.

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