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Pomodoro, scontro con la Puglia: l’Anicav precisa Italia e Mondo Provincia e Regione 

Pomodoro, scontro con la Puglia: l’Anicav precisa

Arrivano le precisazioni del presidente Anicav, l’Associazione di categoria degli industriali conservieri, Antonio Ferraioli sullo scontro a distanza tra Campania e Puglia sul pomodoro a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della richiesta di riconoscimento del Pomodoro Pelato di Napoli Igp.

“L’indicazione geografica protetta, come si evince molto chiaramente dal Disciplinare di produzione – spiega Ferraioli – non riguarda assolutamente la materia prima, ma il prodotto trasformato, appunto il pomodoro pelato. Per questo motivo – aggiunge il presidente Anicav – non si fa alcun riferimento alla provenienza del pomodoro fresco, che tutti sanno venire per la maggior parte dalla Puglia”.

Dall’Associazione dei conservieri spiegano che dal punto di vista formale il riconoscimento di una Igp deve essere legato ad una sola delle fasi di ottenimento del prodotto (produzione, trasformazione o elaborazione), che deve avvenire in una specifica area geografica. E in questo caso il riferimento è alla zona dove il pomodoro viene storicamente trasformato.

“È il caso di ricordare che la delimitazione geografica dell’area di trasformazione del pelato Igp, di cui si discute, include – spiega il direttore Anicav De Angelis – oltre la Regione Campania, dove viene trasformato oltre l’80% del pelato lungo, anche l’Abruzzo, il Molise, la Basilicata e la stessa Puglia”.

L’appello dunque e alla Regione Puglia e a quanti in queste ore stanno levando scudi, di mettere da parte ogni tipo di polemica perché lavoriamo nella stessa direzione, cercando di fare sistema nell’interesse dell’intera filiera”.

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