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Pizzo e usura, nessun  metodo mafioso.  Per 7 imputati salernitani 10 anni di condanne Cronaca 

Pizzo e usura, nessun  metodo mafioso.  Per 7 imputati salernitani 10 anni di condanne

Nessun  metodo mafioso  per il giro di usura ed estorsioni che a novembre dello scorso anno portò ad alcuni arresti eccellenti a Salerno.   Il gup del Tribunale di Salerno, esclusa l’aggravante del 416 bis (associazione camorristica) e derubricando le ipotesi di estorsione in esercizio arbitrario delle proprie ragioni, ha ridimensionato di molto le richieste formulate dal pm e condannato in abbreviato oltre un avvocato  a 6 mesi,   6 imputati a 10 anni, 6 mesi e 30 giorni di reclusione.  Secondo le accuse, formulate dalla Dda salernitana (che aveva chiesto condanne più alte, per alcuni anche di molto) i tassi usurai d’interesse per i prestiti arrivavano anche al 514% all’anno, minacciando e persone che non riuscivano a pagare costrette a vendere anche i propri beni per saldare i loro debiti. Le indagini della Dia avrebbero portato alla luce anche le presunte «pressioni» non solo sui debitori ma anche sui familiari di questi ultimi per riscuotere i tassi mensili d’interesse. Un giro di usura, che secondo le accuse, non si limitava al capoluogo di provincia ma si estendeva anche nei comuni vicini le cui vittime erano non solo commercianti, ma operai di varia estrazione sociale, liberi professionisti, dipendenti pubblici. Il più delle volte si trattava di piccoli prestiti, ma le cifre che dovevano essere restituite aumentavano notevolmente con il passare dei mesi. L’attività investigativa aveva preso inizio con un episodio di usura ai danni di un militare dell’Esercito: episodio che aveva coinvolto anche un avvocato

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